Nell’inchiesta coordinata dalla procura di Taranto in relazione alla “artificiosa manipolazione dei dati delle emissioni di CO2 riconducibili alle attività di Adi spa, prima che la società fosse sottoposta a procedura di amministrazione straordinaria”, si ipotizza l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata all’inquinamento, al disastro ambientale e alla truffa ai danni dello Stato. Lo riporta La Gazzetta del Mezzogiorno.
L’accusa è stata mossa nei confronti dell’ex amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli, che – sulla base degli elementi a oggi raccolti – sarebbe indicata come promotrice dell’associazione di cui, in questa ricostruzione, avrebbero fatto parte otto indagati , tra i quali dirigenti e consulenti ex Ilva. A seguire l’inchiesta è la procuratrice capo di Taranto , Eugenia Pontassuglia, assieme ai sostituti Mariano Buccoliero e Francesco Ciardo. Il 3 luglio scorso sono stati eseguiti decreti di perquisizione.
La replica di Acciaierie d’Italia in AS
In riferimento alle notizie pubblicate oggi da alcuni organi di stampa circa l’inchiesta sull’ex AD Lucia Morselli, vale la pena sottolineare che quanto riportato si riferisce al passato e che dall’insediamento dei nuovi Commissari straordinari sono state attivate subito tutte le azioni per verificare e garantire l’efficienza e l’efficacia delle misure di mitigazione ambientale, realizzate sin dal 2014 secondo quanto stabilito dal DPCM 14 marzo 2014, dal DPCM 29 settembre 2017 e decreti ad essi collegati, al fine di rispettare i limiti di legge fissati.
Pertanto, l’obiettivo della corrente gestione straordinaria è stato sin da subito quello di porre in atto quanto necessario per assicurare la tutela dei dipendenti e della Comunità tutta. In tal senso va inquadrata la decisione dei Commissari di rinunciare al ricorso al TAR in virtu del quale il precedente Gestore non aveva effettuato la Valutazione di impatto sanitario (VIS) come richiesto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e dal Ministero della Salute. Al contrario, proprio grazie a tale rinuncia, i Commissari hanno potuto produrre la VIS che è stata consegnata ai Ministeri di riferimento nel termine temporale fissato, al fine di consentire agli organi competenti di svolgere le valutazioni nell’ambito del rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.