E’ stato “del tutto insoddisfacente”, per i sindacati Fim, Fiom e Uilm, l’incontro con Leonardo, divisione Aerostrutture, per lo stabilimento di Grottaglie (Taranto), dove l’azienda ha chiesto 13 settimane di cassa integrazione ordinaria dal 29 luglio al 3 novembre per 931 dipendenti a zero ore. I sindacati hanno dichiarato che “a partire dalla giornata di oggi, sospendono le relazioni sindacali di sito, confermando il blocco degli straordinari e di ogni forma di flessibilità. Nei prossimi giorni, inoltre, valuteremo ulteriori azioni da mettere in campo a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del sito”. Le sigle metalmeccaniche dicono che nel confronto con Leonardo “non si è discusso minimamente degli investimenti annunciati, rinviando ulteriori approfondimenti al 15 luglio, in concomitanza dell’informativa annuale della divisione Elicotteri, a cui parteciperanno la rsu di Grottaglie e le segreterie territoriali”.
“A partire dell’informativa prevista – dichiarano i sindacati – pretenderemo che si discuta concretamente del piano industriale di rilancio del sito, con dettagli sugli investimenti, tempistiche e ricadute occupazionali”.
Circa l’intenzione, confermata da Leonardo, “di fermare le attività legate al programma Boeing 787 per 4 mesi”, Fim, Fiom e Uilm “reputano questa scelta inappropriata, continuando a sostenere la possibilità di tenere aperto il sito con una produzione ridotta, soprattutto a salvaguardia dei lavoratori dell’indotto”. Quanto all’apertura della procedura di cassa integrazione per 931 dipendenti, i sindacati parlano di “scelta unilaterale, seppur annunciata, uno strappo inutile ed evitabile nei tempi e nei modi. Riteniamo, in virtu’ dell’integrativo aziendale vigente, che la condivisione delle scelte strategiche con le parti sociali sia fondamentale per il raggiungimento di un’intesa nell’interesse di tutti i lavoratori, soprattutto in un periodo già critico sotto l’aspetto delle relazioni sindacali che sta fortemente interessando il sito di Grottaglie.
Le decisioni che interessano la diversificazione ed il futuro dello stabilimento di Grottaglie non possono più essere ulteriormente procrastinate. A tal proposito ulteriori rinvii o risposte elusive, comporteranno forti azioni di lotta”.