Una tragedia ha scosso il comune di San Marzano di San Giuseppe, con la prematura scomparsa di Antonio Bevilacqua, 28enne del posto. Il ragazzo è deceduto martedì pomeriggio, in seguito ad un gesto estremo: stando ad alcune indiscrezioni, si sarebbe impiccato.
Chi lo conosceva lo descrive come un ragazzo brillante che, dopo qualche errore commesso in gioventù, si era dato da fare e aveva investito su sé stesso dedicandosi allo studio. Era infatti in procinto di conseguire il terzo titolo accademico in Giurisprudenza. Non sono chiare le motivazioni che l’hanno spinto al gesto estremo, motivo per il quale le forze dell’ordine stanno cercando di fare chiarezza.
Antonio, dopo un’infanzia difficile, aveva ripreso gli studi frequentando le scuole serali, diplomandosi con ottimi voti ed iscrivendosi poi all’università. Toccante la lettera di un suo ex professore pubblicata sui social: “Quando un ragazzo neanche trentenne decide di porre fine alla sua esistenza non può che suscitare una sensazione di incredulità e sbigottimento. Cosa si annida nella mente di un giovane per condurlo ad un gesto così estremo? – si chiede il professore – Quando arrivò alle serali era un ragazzo ribelle, socializzava poco con i compagni e assumeva un atteggiamento conflittuale anche con i docenti. Ostentava un’apparente sicurezza ma nel contempo traspariva tutta la sua fragilità. Nei tre anni che seguirono ci fu il cambiamento; una voglia di lasciarsi alle spalle un’infanzia difficile e qualche errore di gioventù. Gli alterchi e i battibecchi iniziali divennero discussioni familiari e amichevoli: “Professò l’elettronica non mi piace, ma se riesco a diplomarmi voglio fare l’avvocato!” Lo studio rappresentava il riscatto su una vita fino ad allora avara di gratificazioni; ad ogni esame sostenuto seguiva immancabile il messaggio di soddisfazione. A gennaio l’ultimo per informarmi di un trenta e lode in Diritto Civile. Un voto che ha voluto dividere con me e con i suoi docenti della scuola serale, a suo dire fautori del progresso degli ultimi dieci anni. Ma evidentemente tutto questo non è bastato. Giorno dopo giorno, esame dopo esame, quella vetta a cui ambiva, al contrario, forse si allontanava sempre di più, fino ad oggi con il gesto estremo. Addio Antonio, che la terra ti sia lieve; adesso potrai fare pace con la vita e con questa società così ricca di egoismi e povera di solidarietà”