Situato sull’isola che separa il Mar Grande dal Mar Piccolo, il Castello Aragonese di Taranto rappresenta uno dei monumenti più significativi e affascinanti della città pugliese. La sua storia, che si estende per oltre un millennio, riflette le alterne vicende della regione e le influenze dei vari dominatori che si sono succeduti nel controllo di questo strategico avamposto mediterraneo.
Le Origini e la Costruzione Aragonese
Le prime fortificazioni sul sito risalgono all’epoca bizantina, quando Taranto era una delle principali città dell’Impero Romano d’Oriente in Italia. Tuttavia, la struttura che oggi ammiriamo è il risultato della ricostruzione voluta dagli Aragonesi nel XV secolo. Nel 1481, a seguito dell’occupazione turca di Otranto, il re Ferdinando I d’Aragona decise di fortificare Taranto per proteggere il Regno di Napoli dalle incursioni ottomane.
I lavori, affidati all’architetto Francesco di Giorgio Martini, iniziarono nel 1486 e si conclusero pochi anni dopo. Martini, noto per la sua abilità nell’ingegneria militare, progettò un castello di forma irregolare con quattro torrioni circolari agli angoli, collegati da possenti mura. Il complesso era circondato da un ampio fossato che poteva essere allagato in caso di assedio, rendendo l’accesso ancora più difficile per i nemici.
Architettura e Caratteristiche
Il Castello Aragonese si distingue per la sua struttura imponente e funzionale. Le mura massicce, costruite in pietra calcarea locale, erano state progettate per resistere alle artiglierie nemiche, una novità dell’epoca che stava trasformando l’architettura militare. I bastioni e i torrioni, con i loro cannoni, offrivano una difesa efficace contro gli attacchi sia dal mare che da terra.
All’interno del castello, i cortili, i camminamenti di ronda e le stanze dei soldati raccontano di una vita militare rigorosa e organizzata. Di particolare interesse è la Cappella di San Leonardo, con affreschi che risalgono al XVI secolo, testimonianza della vita spirituale all’interno delle mura.
Storia Successiva e Restauro
Nei secoli successivi, il castello ha visto una serie di trasformazioni e adattamenti, a seconda delle esigenze difensive e delle tecniche belliche in evoluzione. Durante il dominio spagnolo, furono apportate ulteriori modifiche per migliorare la capacità difensiva della struttura. Con l’Unità d’Italia, il castello perse gradualmente la sua funzione militare e fu utilizzato per scopi diversi, tra cui quello di prigione.
Il degrado e l’abbandono della struttura durarono fino al XX secolo, quando si iniziò a riconoscere il suo valore storico e culturale. Grazie a vari interventi di restauro, il Castello Aragonese è stato riportato al suo antico splendore ed è oggi una delle principali attrazioni turistiche di Taranto.
Il Castello Oggi
Oggi il Castello Aragonese è aperto al pubblico e offre visite guidate che permettono di esplorare i suoi angoli più suggestivi. Attraverso un percorso che si snoda tra bastioni, cortili e gallerie, i visitatori possono immergersi nella storia e scoprire le tecniche di difesa medievali, le condizioni di vita dei soldati e l’evoluzione architettonica del complesso.
Le sale interne ospitano esposizioni temporanee e permanenti che illustrano la storia del castello e della città di Taranto. Inoltre, eventi culturali e manifestazioni si tengono regolarmente all’interno delle mura, facendo rivivere la fortezza come centro di aggregazione e cultura.
Perché visitare il Castello Aragonese di Taranto
Il Castello Aragonese di Taranto è molto più di una semplice fortificazione: è un simbolo della storia travagliata e ricca della città, un monumento che racconta di guerre, dominazioni e rinascite. Visitare il castello significa fare un viaggio nel tempo, riscoprendo le radici storiche di Taranto e apprezzando la maestria architettonica degli uomini che lo costruirono e lo mantennero nei secoli.