Si è tenuto nella sede romana di Confindustria l’incontro tra le organizzazioni sindacali e la struttura commissariale dello stabilimento siderurgico.
Possiamo dire che oggi, per la prima volta, abbiamo discusso di un piano complesso ma visibilmente concreto, sul quale è possibile individuare finalmente una linea di merito su aspetti tecnici e legati alla volontà dell’azienda di salvaguardare in un primo step la produzione, immaginando poi un piano di rilancio vero e proprio destinato, a detta dell’azienda, ad una nuova vendita a soggetto privato.
Va certamente sottolineato come fatto positivo, la disponibilità e l’apertura al dialogo, e la volontà di proseguire sui territori, attraverso momenti di confronto nei singoli stabilimenti.
Esprimiamo soddisfazione di fronte alla volontà espressa dall’azienda, di cogliere gli elementi fondanti delle proposte contenute nel pacchetto presentato da Usb, che punta essenzialmente a un piano di rilancio dove la transizione ecologica e la decarbonizzazione si affrontano approntando un piano sociale per i lavoratori.
Da questo punto di vista quindi apertura a: lavori di Pubblica Utilità, anche a Taranto, integrazione salariale sulla Cigs, con massima rotazione e più equità, incentivi all’esodo volontario.
Ci preme sottolineare però che l’elemento centrale, che purtroppo continua ad essere assente, è rappresentato proprio dal saldo occupazionale rispetto alla produzione attesa, dopo la prima fase di rilancio e della successiva vendita. La nostra organizzazione sindacale ritiene che, senza questo chiarimento che può definire il punto di arrivo occupazionale legato ai volumi produttivi attesi, risulta difficile ragionare con azienda sulle prospettive. Questo per dire che, in chiusura, un eventuale accordo sulla gestione di questa fase, deve necessariamente passare attraverso questo elemento di chiarezza e di certezza.
E’ chiaro che quando parliamo di lavoratori, vanno tenuti dentro un discorso di rilancio anche i lavoratori Ilva in As e tutti quelli che ruotano attorno all’appalto. Ribadiamo ancora una volta che per noi non esistono lavoratori di serie B. Attendiamo dunque di conoscere l’aspetto sul quale oggi non abbiamo avuto alcuna contezza.