Con la cancellazione del reddito di cittadinanza, il M5S aveva prospettato l’arrivo di una catastrofe. Ed invece, alla vigilia di questo 1 maggio, i dati sull’occupazione dicono tutt’altro. In particolare, emerge una visione contrapposta rispetto a quella di chi ci ha preceduti ed evidentemente abbiamo intrapreso il percorso giusto. Non abbiamo puntato infatti, su misure di sussistenza ma, al contrario, abbiamo incoraggiato l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, visto che si registrano 300mila occupati in più rispetto al 2023 con una previsione di crescita che potrebbe arrivare a 24 milioni entro il 2025. Notiamo al contempo, la crescita del Pil dello 0,3% rispetto al quarto trimestre del 2023, a fronte dello 0,1% atteso. Questo dato risulta aumentato dello 0,6% su base annua contro lo 0,4% previsto.
La fotografia della realtà attuale conferma dunque, quanto importante sia il tessuto delle piccole e medie imprese che rivestono un ruolo di primo piano nell’economia italiana. A loro bisogna perciò, continuare a guardare con molta attenzione. Le misure previste nel decreto Primo Maggio, apprezzate anche da diverse associazioni di categoria e sindacati, daranno ossigeno alle imprese e conseguente supporto ai lavoratori. Noi siamo sempre dalla parte di chi produce e non da quella di chi punta soltanto il dito per giudicare, magari restando comodamente seduto sul proprio divano in attesa di ricevere una qualche forma di sussidio. La musica è cambiata, per fortuna. Questi nuovi posti di lavoro non rappresentano solo fonti di reddito ma sono un inequivocabile segnale di libertà, di soddisfazione personale e di autonomia a favore di chi, finalmente, può far valere il proprio diritto al lavoro”.
Così on. Dario Iaia deputato FdI/Presidente provinciale FdI Taranto