Il 26 aprile 2024, alle ore 11:00, si è verificato un grave episodio di violenza nella Casa Circondariale di Taranto che ha visto un detenuto di alta sicurezza, ex collaboratore di giustizia, attaccare un agente di Polizia Penitenziaria. L’agente è stato sorpreso alle spalle mentre apriva una cella, ma fortunatamente, nonostante i pochi Poliziotti presenti in servizio in quel momento, l’intervento tempestivo dell’ispettore di sorveglianza e del comandante di reparto ha impedito conseguenze più gravi.
“La situazione che si è verificata è la diretta conseguenza di decisioni inadeguate da parte dell’amministrazione centrale e del Ministero della giustizia, che hanno optato per una riduzione delle piante organiche negli istituti penitenziari, aggravando le condizioni di lavoro già estreme per il personale” ha affermato Mimmo Sardelli, Segretario Generale della Fp Cgil Taranto.
Luca Lionetti, della Fp Cgil Polizia Penitenziaria di Taranto, sottolinea: “Gli agenti sono costretti a lavorare in turni estenuanti, ben oltre le 6 ore previste, in un modello organizzativo che non garantisce i minimi livelli di sicurezza. Le criticità si estendono anche all’area sanitaria, rendendo insostenibili le condizioni quotidiane di lavoro”.
Mirko Manna, Coordinatore nazionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria, conclude: “Questo episodio dimostra l’urgenza di una riforma radicale del sistema carcerario. È essenziale che il Governo intervenga con decisioni immediate per ristabilire la sicurezza e l’efficacia del servizio penitenziario. Le esigenze del personale e la sicurezza nazionale non possono più essere ignorate”.
La Fp Cgil Polizia Penitenziaria continua a sollecitare un dialogo aperto con le istituzioni per affrontare e risolvere queste criticità, nell’interesse della sicurezza di tutti i cittadini e del personale che opera con dedizione nonostante le difficoltà quotidiane.