Il diritto di voto costituisce il principale strumento di manifestazione della sovranità popolare secondo l’articolo 1 della Costituzione “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
A Grottaglie invece, in base a quanto spontaneamente pubblicato sui vari Cahiers de doleances contrassegnati dal logo 5 stelle, il Sindaco impone “democraticamente” ai propri consiglieri, assessori e sodali, di rinunciare al diritto di voto e quindi di non partecipare alle ultime Elezioni Provinciali; competizione elettorale evidentemente dotata di scarso appeal in considerazione del fatto che Ciro D’Alò non era stato candidato alla Presidenza della Provincia.
Poi però qualcosa si inceppa, il sistema si blocca, l’atmosfera si fa sempre più pesante. Qualcuno non obbedisce, non si allinea ai diktat interni ed è così che novemila cittadini grottagliesi una mattina scoprono finalmente che il re è nudo!
In casa Cinque Stelle la consigliera Giuseppina Cassese, rea di lesa maestà, si dimette dalla maggioranza. Subito dopo seguono le dimissioni dell’ottimo assessore alla Cultura prof. Vinci e per finire un “non pervenuto” da parte dell’ultimo consigliere pentastellato, che pare sia rimasto fedele al Sindaco, malgrado le disposizioni e le direttive del Partito di riferimento.
Verrebbe da dire o tempora o mores ma poi ci ricordiamo che nulla è cambiato anzi! Lo spirito del Sindaco è sempre lo stesso sia in questa vicenda che nella annosa e deprimente querelle dei Comparti C, nella ostinazione e nell’autoconvinzione che il Comune è cosa propria, proprietà privata anche se a scadenza e proprio perché a scadenza non bisogna lasciare spazi pieni!
Di contro, purtroppo, una gran parte di opposizione consiliare che in 24 ore ha dovuto frequentare un corso full immersion dal titolo:<come usare i pannicelli caldi, facendo finta di bruciarsi le mani>.
Quanta ipocrisia e quanta inadeguatezza.
A livello locale, le forze politiche ed i movimenti che si riconoscono nello schieramento del centrodestra, si propongono con fermezza e convinzione come punto di riferimento e di ascolto. L’obiettivo è uno solo: mandare a casa questa amministrazione evitando così che faccia ulteriori danni. Ascoltare è la fase più importante e difficile di un processo comunicativo, noi ci siamo!