Secolare tradizione della Confraternita di San Michele Arcangelo, la processione del Venerdì Santo, non smette mai di stupire i tantissimi che accorrono a seguire una delle manifestazioni religiose più sentite e attese dell’anno.
Un momento attesissimo e vissuto nel pieno delle emozioni, proprio come tenne a precisare lo scorso anno il parroco Don Andrea Casarano, il quale, descrivendo la processione montemesolina disse che all’uscita dei simulacri il silenzio e il dolore dei fedeli è paragonabile al dolore e al silenzio di chi sta vivendo un lutto proprio.
La processione dei Misteri che si terrà domani a partire dalle 21, con uscita dalla Chiesa di San Michele Arcangelo, quest’anno introduce una “novità” che richiama un po’ quello che era il ruolo della consorella a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, quando proprio le donne portavano in spalla il simulacro della Beata Vergine Addolorata e del Cristo Morto.
Torna così, centrale, il ruolo della donna all’interno della processione. Domani sera saranno 100 le donne che accompagneranno la Beata Vergine Addolorata durante l’intera processione, tra portatrici del laccio d’onore, consorelle e portatrici di ceri. Tra di loro ci sono mamme, mamma che hanno perso il proprio figlio e giovani donne ancora senza figli, simbolo della “Veronica” che asciuga il volto del Cristo.
Una presenza femminile massiccia fortemente voluta dalla nuova amministrazione della Confraternita, proprio per simboleggiare il conforto che la donna può fornire ad una madre “orfana” del proprio figlio e anche un omaggio a quelle mamme che hanno provato sulla propria pelle e porteranno per sempre nel loro cuore, il più innaturale tra i dolori, quello per la morte di un figlio.
Montemesola dunque si accinge a vivere uno dei momenti più suggestivi dell’anno, con la processione del Venerdì Santo, nota in tutta la provincia di Taranto per l’ordine e il silenzio che la caratterizzano. Si tratta di una delle poche processioni infatti, vissuta con il massimo rispetto e compostezza sia da parte dei figuranti che dai tanti che assistono al suo passaggio, registrando negli ultimi anni anche un notevole afflusso di visitatori provenienti da altri comuni e dalla stessa città di Taranto.
In totale quest’anno ci saranno circa 200 figuranti, tra donne, portatori di statue e Confratelli in abito di rito, rigorosamente scalzi suddivisi tra coppie, troccolanti e crociferi. Proprio tra questi ultimi, uno di loro quest’anno segna il traguardo dei vent’anni con la croce in spalla durante la processione montemesolina.
“In diversi paesi la presenza femminile è minima e marginale, noi abbiamo voluto esaltare il ruolo della donna, unica dotata di empatia tale da comprendere e vivere come se fosse il suo, il dolore della Madonna per la morte di Cristo” ha detto a Tarantini Time il priore della Confraternita di San Michele Arcangelo, Giovanni Guida.