«Le immagini divenute oramai virali e che immortalano una donna in preda alla disperazione intenta a lanciarsi dal sesto piano, salvata da un collega carabiniere e da un vigile del fuoco, ci restituiscono una realtà che è sotto gli occhi di tutti ma che viene spesso ignorata: i carabinieri non sono psicologi, ma combattono il crimine. Azioni come queste vanno oltre l’ordinario senso del dovere ed è giusto che siano riconosciute per quello che sono davvero: gesti straordinari».
Così Vincenzo Giandomenico, segretario generale provinciale di Taranto del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).
«Quando un operatore di Polizia si ritrova in una situazione del genere, il rischio di venire trascinato nel vuoto è altissimo. Anche in questo caso, la preparazione e la prontezza del collega, insieme all’estrema professionalità del vigile del fuoco, hanno scongiurato il peggio, evitando una immane tragedia che avrebbe scioccato un intero quartiere. Al netto del lieto fine però, ci sono delle osservazioni che non possono passare in secondo piano. Nell’ultimo periodo a Taranto e provincia c’è stato un aumento esponenziale di tentativi di suicidio che ha visto diversi encomiabili interventi da parte di carabinieri e poliziotti che hanno seriamente messo a rischio la propria incolumità. Occorrerebbe da parte dell’azienda sanitaria locale – dice Giandomenico – una maggiore attenzione verso chi vive un disagio che lo porta a pensare a gesti estremi, magari con uno sportello dedicato e un percorso riabilitativo che non deve concludersi con le dimissioni a poche ore dall’intervento di polizia, con il rischio di recidiva e vanificando di fatto il rischio corso dagli operatori».