Il momento sociale che stiamo vivendo, desta perplessità e preoccupazioni in merito alla sicurezza a Taranto e provincia. Da anni, infatti, la nostra sigla evidenzia come il livello numerico di operatori della Polizia di Stato, nel territorio in argomento, continui inesorabilmente a calare, non vedendo sostituzione per i colleghi che vanno in quiescenza o, quando accade, la sostituzione è nettamente inferiore, per numero, all’uscita. Inizialmente trattavamo questa tematica spesso in solitaria, infatti, come molti ricorderanno, più volte, negli anni, abbiamo sensibilizzato chi di dovere, a mezzo stampa, affinché venisse rinforzato l’organico di taluni Uffici di Polizia e/o per scongiurarne la chiusura. Rammentiamo quando denunciammo la chiusura di Uffici strategici quali, ad esempio, la Scuola di Polizia di Taranto, oggi tristemente chiusa, della quale invochiamo la riapertura perché vi sarebbe reale necessità, anche operativa, della presenza del citato Ufficio. Ancora pensiamo alla chiusura della Prevenzione Crimine; la Paventata chiusura del reparto Mobile, nel 2007, ove ci toccò erigere delle vere e proprie barricate e, nonostante ciò, ad oggi il citato Reparto ha perso circa quaranta operatori in poco più di dieci anni, così come ci toccò erigere analoghe barricate per salvare anche la Polizia delle Comunicazioni (la c.d. Postale) dalla chiusura, le iniziative di sensibilizzazione per evitare di perdere il Commissariato di Manduria (TA) sotto sfratto da anni, ove ottenemmo i locali per la nuova sede, con i lavori che procedono con una lentezza incredibile. E ancora rammentiamo come non siamo riusciti ad evitare la chiusura della Squadra Nautica e della Polizia di Frontiera, Uffici che nella nostra sede, che ospita una delle realtà portuali più importanti del Mediterraneo, sarebbero indispensabili e di vitale importanza. Anche Uffici più vicini ai fabbisogni quotidiani dei cittadini, non stanno vivendo momenti meno critici, infatti Questura, Commissariati, Polizia Stradale e Ferroviaria, da tempo si trovano costrette a dover centellinare le forze. Oggi anche altre sigle sembrano rendersi conto della situazione e si avvicinano alle nostre posizioni.
La recente visita del Capo della Polizia, presso la Questura di Taranto, ci ha fornito l’occasione per esternare quanto sopra illustrato, descrivendogli la situazione più dettagliatamente. Infatti abbiamo spiegato come, per sopperire alla ormai cronica carenza di organico, sempre più spesso è stato necessario il ricorso alle prestazioni di lavoro straordinario ed è ormai di pubblico dominio il fatto che detto straordinario, che nella nostra Amministrazione è obbligatorio, è retribuito meno del normale servizio, caso forse unico, nel mondo del lavoro contrattualizzato. Allo stesso modo, abbiamo evidenziato come le situazioni sopra descritte, nel tempo, sono ulteriormente peggiorate, per effetto dei pensionamenti che continuano a depauperare l’organico, e si è giunti a livelli ormai non più sostenibili, ad esempio per quanto attiene alla Polizia Stradale e la Ferroviaria, così come anche per quanto attiene agli Uffici che curano in maniera diretta il contrasto alla criminalità ed il mantenimento dell’Ordine e Sicurezza pubblica, la situazione non è meno critica, basti pensare alle Volanti, diminuite di terzo, rispetto ad un decennio fa, o addirittura dimezzate se calcoliamo il numero di operatori, anziché gli equipaggi o alla Stradale che affronta difficoltà numeriche che ormai appaiono pressoché insormontabili
Purtroppo, a livello centrale non sembra esserci reale disponibilità ad ascoltare le suddette argomentazioni, infatti, al di là delle immancabili soluzioni promesse dai vari schieramenti politici nelle loro campagne elettorali, nei fatti, nulla sembra cambiare, col passare degli anni, se non in peggio, per via della inarrestabile emorragia di personale che va in quiescenza o in altre sedi.
Ciò che suscita ulteriori perplessità e preoccupazioni è il fatto che anche il Capo della Polizia, nel recente incontro, non ha fatto cenno a necessità di rendere più efficiente la Polizia di Stato, magari ammodernandone la dotazione tecnica, con attrezzature più al passo coi tempi e/o con un adeguamento dell’ organico che tenda a ripianare le ormai enormi carenze accumulate (ricordiamo che la Legge Madia già riduceva pesantemente l’organico della Polizia di Stato, ma oggi siamo fortemente sotto organico anche rispetto a quello previsto da quella Legge), non ha fatto cenno ad implementare la formazione del personale, anche e soprattutto in materia di ordine e sicurezza pubblica, partendo da coloro che sono deputati a gestire i servizi d’ordine, come questa Segreteria suggerisce fin dal G8 di Genova. Al contrario, ci è sembrato che, ancora una volta, l’attenzione fosse rivolta solo ai costi, finanche quelli relativi al lavoro straordinario, ricordiamo, ad oggi: obbligatorio, pagato meno del normale servizio e con enorme ritardo, anche di anni, rispetto a quando viene effettuato. Sia chiaro che noi siamo senz’altro contro gli sprechi, ma non certo con l’eliminazione di ciò che invece è necessario: occorre un piano di assunzione straordinario, ormai non più rinviabile, per alleggerire il carico di lavoro pro capite, oggi gravato dalle ore di straordinario, senza che ne risenta la qualità del servizio reso alla cittadinanza. La sensazione che ricaviamo, invece, è che si voglia, anche qui, “tagliare” senza sopperire agli adeguamenti di uomini, mezzi ed attrezzature. Speriamo che detta sensazione non diventi triste realtà, con le immaginabili ricadute e conseguenze negative per i cittadini.