Un professore è stato picchiato da uno studente di 15 anni a Crispiano, in provincia di Taranto. L’aggressione è avvenuta di fronte all’istituto alberghiero “Elsa Morante” dopo che il docente 55enne aveva rimproverato lo studente per aver urtato con lo zaino l’auto del professore. Nell’atto di rabbia, il giovane ha risposto con calci e pugni, causando la frattura dell’omero al docente. L’episodio si è verificato nella tarda mattinata del 28 febbraio. Attualmente, i carabinieri stanno conducendo un’indagine sui fatti. La prognosi per il docente, ricoverato presso l’ospedale di Castellaneta con l’omero fratturato, è di 30 giorni.
La vicenda segue di poco quella del preside aggredito da due genitori in un istituto comprensivo di Taranto e per i quali il questore ha emesso un avviso orale.
Professore picchiato, l’intervento del sindaco di Crispiano Luca Lopomo
Sulla vicenda del docente aggredito all’esterno dell’Istituto Alberghiero “Elsa Morante”, è intervenuto anche il sindaco di Crispiano Luca Lopomo: “
“Voglio dare un segno di solidarietà al professore aggredito, spero che ci sia una punizione esemplare ma voglio ricordare anche che questi fatti sono accaduti fuori dalla scuola. L’istituto Elsa Morante non deve essere colpito per questi fatti perché è sempre stato un istituto autorevole e di prestigio, riconosciuto in tutta la provincia. Dovremmo interrogarci tutti, istituzioni, classe dirigente e famiglie, sul disagio che vivono i ragazzi e l’educazione a volte con cattivi esempi che noi diamo”.
Professore picchiato, la solidarietà del consigliere regionale Renato Perrini
La scuola per gli studenti, i docenti e il personale amministrativo e ausiliare dovrebbe essere una seconda casa, un luogo dove regnino libertà e sicurezza.
In Puglia è il terzo episodio in meno di un mese di aggressioni al personale scolastico. Ed è per questo che nella Commissione regione di studio regionale di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia – da me presieduta – siamo tutti impegnati a fare in modo che non accadano episodi di intollerabile violenza. L’educazione alla legalità costituisce una delle frontiere su cui la guardia non può mai essere abbassata.
È necessario educare alla legalità per elaborare e diffondere la cultura dei valori civili, consentendo l’acquisizione di una nozione più profonda dei diritti di cittadinanza, partendo dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità.
Esprimo la mia piena solidarietà al docente scolastico aggredito. Sostengo fortemente che bisogna prestare la massima attenzione e favorire sinergie che consentano di tutelare l’incolumità di chi vive ogni giorno la scuola.