Secondo quanto asserito da un cronista, il sindaco di Montemesola dovrebbe far valere la sua autorità di responsabile sanitario del territorio per indurre la Asl di riferimento a garantire l’assistenza pediatrica pubblica per i bambini del nostro paese, stante l’assenza dello specialista in loco a seguito del pensionamento del medico presente fino allo scorso 31 dicembre.
“Mi fa piacere che l’attenzione alle vicende della nostra piccola comunità arrivi ad occupare spazio all’interno di un giornale ed è utile che qualcuno si prenda la premura di indicare al sindaco ciò che deve fare sottintendendo, quasi, che ciò che suggerisce non sia stato fatto – dichiara il Sindaco, Dott. Ignazio Punzi -.
E’ propizia l’occasione che si presenta per affermare pubblicamente che i contatti ed i rapporti con la Asl sono frequenti e fitti; la Direttrice del distretto TA/6 Dott.ssa Ronzino, con la quale abbiamo affrontato prima il problema della diminuzione del numero dei medici di base, poi l’alternanza del servizio di guardia medica con il Comune di Monteiasi ed in ultimo il recente vuoto venutosi a creare con il pensionamento del medico pediatra di base a Montemesola, è stata ed è costantemente investita del problema. Ed allo stesso modo, la Asl, per il tramite della stessa Dirigente del distretto TA/6, ha dato la piena disponibilità a ricercare e trovare la soluzione più funzionale affinché il disagio sia ridotto al minimo.”
Le cause che hanno condotto all’attuale stato di cose sono diverse e comuni alle altre questioni che attengono alle varie problematiche legate alla erosione dei servizi della medicina di prossimità e non sono certamente ascrivibili alla Asl né, tantomeno, all’Amministrazione Comunale.
Innanzitutto la carenza di personale medico; è di attualità il grido d’allarme che le associazioni di categoria e le Asl di tutta Italia hanno lanciato.
Certamente né la Asl, né il Comune di Montemesola possono risolvere questo problema.
Piuttosto, unanimemente, si chiede di ampliare la platea degli studenti ammessi alle facoltà di medicina eliminando, anche solo per un periodo limitato di qualche anno, l’accesso a numero chiuso.
“Siamo preoccupati della situazione – continua il sindaco – e, nel limite delle nostre possibilità, abbiamo sensibilizzato la Asl affinché si percorrano tutte le strade possibili ed utili a superare questo stato di cose. Da più parti si auspica che il governo agisca per porre rimedio alla carenza di medici che sta diventando strutturale, tanto nel liberalizzare l’accesso alle facoltà quanto nel trovare il modo di trattenere sul territorio quei medici che preferiscono altre mete al Meridione o addirittura all’Italia.”
Non è da dimenticare anche il fatto che le Asl sono tenute a rispettare il numero minimo di assistiti da assegnare ad ogni medico, ragione per la quale i piccoli centri vengono inevitabilmente penalizzati.
E’ chiara la connessione tra piccolo centro e spopolamento e Montemesola non sfugge a questa equazione, seppure il calo demografico riguardi l’intero Paese.
“Montemesola non fa eccezione riguardo al depauperamento della popolazione, né al suo graduale ed inesorabile invecchiamento e indicare il nostro paese come se avesse l’esclusiva di questo andamento sembra pretestuoso e poco corretto e sembra fuori luogo addebitare frettolosamente la mancanza del pediatra ad un fenomeno più ampio e che meriterebbe ragionamenti più ampi per capirne, anche in questo caso, cause e ragioni e cercare e trovare soluzioni che, evidentemente, non riguardano il solo comune di Montemesola e che il sindaco di un piccolo comune non può affrontare e risolvere in proprio stante la dimensione del problema. Non credo che ci sia un sindaco che possa farlo utilizzando le risorse e le attribuzioni che gli vengono affidate.”
Dare notizie dal tono allarmistico per il solo gusto di darle senza documentare adeguatamente le cose che si scrivono può fuorviare e confondere piuttosto che informare e rendere consapevoli.