C’è voluto un giudice, quello monocratico del Tribunale di Taranto – Sezione Lavoro, Lorenzo De Napoli, per ristabilire il diritto di un dipendente del Comune di Mottola di fare carriera e vedersela riconosciuta anche economicamente.
L’uomo con 25 anni di servizio, nel 2021 aveva partecipato alla procedura indetta proprio dal comune della provincia ionica, per il riconoscimento della cosiddetta “progressione orizzontale”.
Il Contratto Collettivo delle funzioni locali e quello decentrato e integrativo firmato proprio nel Comune di Mottola, però, mettevano dei paletti. Il dipendente, infatti, avrebbe potuto partecipare e concorrere a questo scatto di carriera solo in presenza della valutazione delle performance individuali del triennio precedente alla domanda.
Fin qui tutto nella norma. Nel 2018, 2019 e 2020 il dipendente era stato valutato e addirittura con il punteggio massimo di 100.
Eppure sorprendentemente nella graduatoria dirigenziale dei vincitori, tra gli aventi diritto alla carriera, il nome del dipendente non comparì e addirittura nell’anno 2018 l’amministrazione comunale di Mottola lo valutò con il punteggio di zero.
Da 100 a 0 c’è una grande differenza – spiegano Mimmo Sardelli e Grazia Albano della Funzione Pubblica CGIL di Taranto – perché qui non è solo messo in discussione il diritto di un lavoro di crescere e progredire, ma addirittura la qualità stessa del suo lavoro e del servizio reso alla cittadinanza.
Dal 2021 al 12 febbraio 2024 (data del Provvedimento del Tribunale di Taranto) su questo lavoratore è stato apposto lo stigma dell’ineficcienza e dell’incapacità.
Il problema è capire perché – ribadisce Mimmo Matarrese, RSU e dirigente sindacale della FP CGIL all’interno del Comune di Mottola – un atteggiamento da parte del Comune che ci consegna l’immagine di un ente che non da il giusto valore al lavoro di persone come questo dipendente.
Il Comune di Mottola ora è stato condannato e il dipendente, assistito dall’avv. Luca Bosco, non solo avrà diritto a quella carriera così guadagnata ma anche alle differenze retributive tra il trattamento economico previsto per la posizione economica raggiunta.
Ma oltre alla vicenda personale c’è una questione di pubblico interesse che la Funzione Pubblica pone in evidenza.
Questa storia è iniziata nel 2021 – commenta Sardelli – e i tentativi di discutere con l’amministrazione comunale di Mottola sono stati tanti. La questione era palese, come lo era il diritto di questo lavoratore inspiegabilmente estromesso dalla graduatoria. Le vie legali pertanto si sarebbero potute evitare risparmiando così anche un ulteriore aggravio di spesa da parte del Comune condannato ora anche a far pagare all’intera collettività, i costi delle spese legali e della sua inspiegabile condotta.