“Cosi come avevo già annunciato qualche giorno fa nel mio intervento alla Camera dei Deputati, ho presentato una proposta di legge per istituire la ‘Giornata nazionale contro la violenza negli stadi in memoria di Filippo Raciti’, l’ispettore capo delle Polizia di Stato ucciso fuori dallo stadio Angelo Massimino di Catania durante i disordini scoppiati tra ultras del Catania e del Palermo il 2 febbraio del 2007. Dal quel tragico momento è stato intrapreso un lungo percorso di riforme sul piano normativo e della sicurezza che ha consentito un reale cambiamento in materia di tifo negli stadi con l’obiettivo di consentire alle famiglie di tornare allo stadio e vivere con positività i momenti di sport. Nonostante ciò, purtroppo, ancora oggi assistiamo a numerosi episodi di violenza dentro e fuori dagli stadi. Proprio per questo motivo, accogliendo la proposta arrivata dal Sindacato Autonomo di Polizia che ringrazio per l’attenzione posta sul tema, ho ritenuto necessario presentare questa proposta per ribadire con fermezza che lo sport rappresenta un momento di divertimento, condivisione e solidarietà verso il prossimo, ricordando, allo stesso tempo, in maniera degna e decorosa un servitore dello Stato che ha perso la vita mentre svolgeva il suo dovere”. Così l’onorevole Giovanni Maiorano di Fratelli d’Italia, componente della IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati e membro della Commissione Parlamentare Antimafia.
“La proposta di legge – prosegue Maiorano – mira a sensibilizzare sulla questione della violenza in ambito sportivo e, in particolare, a divulgare i valori dello sport e l’educazione civica sportiva della società civile soprattutto nelle nuove generazioni. Il dispositivo prevede anche, in occasione della giornata del 2 febbraio, l’organizzazione di eventi ed iniziative da promuovere in sinergia tra istituzioni, scuole ed associazioni per commemorare le vittime di violenza negli stadi e contrastare ogni forma di violenza in ambito sportivo. Questa giornata rappresenterà un momento importante di attenzione su questo triste fenomeno, un’opportunità di promozione dei sani valori dello sport e, infine, un segnale di sostegno e tutela a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine che spesso sono nei nostri pensieri solo quando effettivamente abbiamo bisogno di loro”.