Come diffuso in queste ore dagli organi di stampa, la questione degli impianti di smaltimento, regolamentata da Arera nel 2017 per chiudere il ciclo dei rifiuti, è stata bocciata il 6 dicembre scorso dal Consiglio di Stato. Di conseguenza, i gestori degli impianti di rifiuti hanno ottenuto la possibilità di adeguare i contratti secondo gli indici Istat anziché le tabelle di Arera, portando a conguagli sul passato e conseguenti cospicui aumenti della Tari dal 2024 in avanti.
L’incremento considerevole dei costi per il trattamento dei rifiuti, dovuto esclusivamente sulla spazzatura indifferenziata, rappresenta una seria criticità per le amministrazioni comunali in tutta la Puglia ma, in maniera particolare, nella nostra città.
Taranto, infatti, si trova ad affrontare un onere finanziario significativo di 10.8 milioni di euro, contribuendo in modo rilevante al totale di quasi 60 milioni per l’intera regione.
L’aumento previsto delle bollette della Tari, già tra le più elevate d’Italia, è un colpo diretto alle tasche dei tarantini, le cui uniche colpe sono da attribuire alla pessima gestione di Kyma Ambiente, al secolo AMIU, a cura del neo rinominato Presidente Giampiero Mancarelli e dell’amministrazione Melucci.
Il “caso Taranto” con i suoi 11 milioni circa di euro di arretrato, risalta nelle tabelle dei conguagli fornite dall’Ager, sottolineando la necessità di una sovversione generale delle politiche gestionali in atto.
Il presidente Mancarelli e il sindaco Melucci sono i principali responsabili di questa situazione drammatica che, ancora una volta, sarà pagata dai tarantini.
La mancanza di visione e di una strategia a lungo termine per affrontare la gestione dei rifiuti mette in luce una evidente e inconfutabile inettitudine al ruolo.
La città è una vera e propria discarica a cielo aperto, viene prodotta una esagerata quantità di indifferenziato da smaltire in impianti privati, essendo, di fatto, condannati a pagare per l’incapacità totale di gestire la cosa pubblica di questo management.
Il Partito Liberale critica aspramente Mancarelli e Melucci per la loro rovinosa gestione e chiede dimissioni immediate, non solo in virtù della profonda crisi politica in atto, ma soprattutto per impedire che vengano fatti ulteriori danni a spese dei tarantini.
Gli interessi dei cittadini devono essere prioritari rispetto a una gestione che sembra concentrarsi più sulle necessità di governare ad ogni costo che sulla qualità della vita dei cittadini.
Sottolineiamo che l’unico percorso praticabile in questa situazione è l’adozione immediata di una raccolta differenziata spinta, una soluzione già adottata con successo in molte realtà europee e che, oltre ad essere doverosa per la salvaguardia dell’ambiente, fa bene anche alle tasche dei cittadini.