La settimana europea della sicurezza sui luoghi di lavoro, che si sta tenendo in questi giorni, è stata l’occasione, in casa Confartigianato, per fare il punto della situazione sul territorio, analizzare i dati, problematiche e strumenti di sostegno, con un occhio particolare agli esiti delle ispezioni svolte in questi mesi dagli organi di vigilanza e controllo che, per quanto riguarda la piccola impresa, sembrano denotare purtroppo qualche defaillance, anche se il quadro complessivo è in miglioramento.
Certamente le conseguenze della pandemia, la potentissima crisi economica che continua ad attanagliare la nostra terra ed un’incontrollata concorrenza sleale che imperversa in tantissimi settori, influiscono negativamente sui budget a disposizione – afferma il Segretario provinciale di Confartigianato Fabio Paolillo. Un primo problema per le piccole imprese è senz’altro legato alle risorse economiche scarse che spesso induce a ridurre le spese, anche quelle legate all’attività di prevenzione. I costi della prevenzione consistono non solo nelle spese vive per la messa in sicurezza dei macchinari e degli ambienti di lavoro, ma anche nella necessità di ricorrere a personale qualificato (spesso consulenti esterni all’organico aziendale), senza contare il costo indiretto, derivante dal tempo tolto alla produzione, per impegnare il personale nella formazione obbligatoria in materia di sicurezza. Sappiamo però che la spesa per la prevenzione degli infortuni si traduce, in un’ottica a più lungo termine, in un risparmio per la stessa impresa, ma tale aspetto non viene solitamente preso in considerazione, soprattutto dalle realtà di minori dimensioni.
Quindi, come Confartigianato occorre triplicare l’impegno per diffondere e garantire la cultura della sicurezza sul lavoro, condizione imprescindibile per realizzare uno sviluppo economico sostenibile del territorio che rimetta al centro il valore della persona, cosa non proprio scontata dalle nostre parti.
Siamo sempre più convinti che nel tarantino, terra di subappalti sfrenati, scarsamente redditizi e spesso a cascata, necessiti un patto tra istituzioni e parti sociali per aumentare consapevolezza e condizioni economiche per consentire all’imprenditore il completo rispetto e la massima attenzione in tema di prevenzione dei rischi di incidenti e purtroppo morti sul lavoro.
La sicurezza sul lavoro – sottolinea Paolillo – rappresenta una priorità per la quale Confartigianato si batte da sempre. Nelle nostre imprese riguarda allo stesso modo il datore di lavoro e i suoi collaboratori, che spesso operano fianco a fianco. La sicurezza non deve essere un semplice adempimento formale e burocratico. Crediamo, invece, che debba essere insegnata già a scuola per poi essere praticata con rigore. Occorre concentrarsi sulla prevenzione attraverso poche regole chiare, procedure snelle ed efficaci in grado di generare comportamenti virtuosi da parte di imprenditori e lavoratori, sostegno mirato per gli investimenti delle micro e piccole imprese per la formazione e la valorizzazione delle buone prassi. Questa è la sicurezza davvero efficace per evitare rischi.
Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro è una materia ampia e complessa che richiede aggiornamenti costanti nel tempo, perché è in perenne evoluzione. Ne è la dimostrazione il continuo adeguamento del Testo Unico della sicurezza nei luoghi di lavoro, il Decreto Legislativo n.81 del 2008, che nell’ultimo aggiornamento ha anche inasprito le sanzioni a carico del datore di lavoro per il contrasto al lavoro sommerso. Ha inoltre rafforzato la figura fondamentale del preposto e introdotto l’obbligo di formazione anche per i datori di lavoro (fino ad ora era prevista solo per dirigenti e preposti).
Ed allora – prosegue Paolillo – Confartigianato riparte da novembre con una nuova campagna di sensibilizzazione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, che vedrà coinvolte tutte le istituzioni preposte, un impegno sia informativo che propriamente sul campo offrendo un “CHECK-UP sulla Sicurezza” assolutamente gratuito per le imprese artigiane. Ricordiamo che tutte le imprese con presenza di lavoratori (compresi soci lavoratori, stagisti, tirocinanti, lavoratori a chiamata, etc…) sono obbligate dal D.Lgs. 81/08, il Testo unico della sicurezza nei luoghi di lavoro, ad adempiere ad una serie di obblighi.
In questo modo – conclude Fabio Paolillo – verificando le misure di sicurezza adottate in azienda, dalla conformità degli ambienti di lavoro e dei macchinari alla corretta gestione della documentazione obbligatoria prevista dalla legge come il Documento di Valutazione dei Rischi, la Valutazione dei rischi specifici, la formazione obbligatoria prevista per le figure aziendali, potremo monitorare ancora meglio la situazione, valutare le criticità comuni che ci consentiranno di indirizzare in nodo più puntuale l’opera di sensibilizzazione del datore di lavoro a raggiungere e mantenere gli standard previsti in tema di prevenzione.
Un richiamo a tutti i protagonisti della sicurezza nei luoghi di lavoro, datore di lavoro e lavoratori, affinché la strategia di contrasto agli incidenti sul lavoro passi anche attraverso l’impegno, l’attenzione e la sensibilità di tutti.