“Dobbiamo segnalare che purtroppo in questi ultimi travagliati anni la produzione” di acciaio dell’ex Ilva di Taranto “si è attestata ben al di sotto delle performance storiche: nel 2020 appena 3,4 milioni di tonnellate, nel 2021, alle migliori condizioni di mercato, AdI ha prodotto appena 4 milioni di tonnellate. Nel 2022, in condizioni ancora diverse, questa produzione si è fermata a poco più di 3 milioni, mentre 10 anni fa erano oltre 6 milioni le tonnellate prodotte, esattamente il doppio. Per quest’anno si teme una performance simile, ben al di sotto dei 4 milioni su cui i soci si erano impegnati”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, in audizione di fronte alle commissioni attività produttive di Camera e Senato.
Impegno Governo è evitare chiusura e liquidazione
‘Ribadisco qui davanti al Parlamento l’impegno del governo che è evitare a ogni costo la chiusura de facto, per inerzia, e la liquidazione dell’azienda’. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in audizione davanti alle commissioni riunite X Camera e nona Senato, parlando dell’ex Ilva di Taranto. ‘Mentre percorriamo questa strada dobbiamo garantire la salvaguardia degli impianti, la sicurezza sul lavoro e l’aumento della produzione’, ha aggiunto Urso, sottolineando che per farlo serve far partire i lavori ‘sull’Afo 5, non più rinviabili’ con il governo che garantisce ‘il prolungamento di tutti gli strumenti sociali necessari in questa fase di transizione’.
Continuano interlocuzioni, informeremo tutti
Sul futuro del sito dell’ex Ilva ci sono stati molti incontri “con il socio privato e l’azienda” e “le interlocuzioni proseguono e sarà nostra cura informare tutti, in primis il Parlamento, e i sindacati con cui ci siamo impegnati per un continuo confronto”.