Ex Ilva, Tar Lecce nell’udienza di oggi ha rinviato a data da destinarsi la trattazione dell’ordinanza del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, relativa allo stop impianti dell’area a caldo di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, a causa delle emissioni inquinanti. Era stato il Comune di Taranto, attraverso i suoi legali, a chiedere un rinvio dell’udienza odierna a dopo il 7 novembre quando è prevista la decisione della Corte di Giustizia Europea su un’altra vicenda che riguarda sempre l’ex Ilva e gli aspetti dell’impatto ambientale del siderurgico. La decisione del collegio del Tar Lecce di andare oltre il 7 novembre è stata comunicata oggi in aula.
I legali del Comune evidenziano che se la decisione della Corte di Giustizia Europea dovesse essere favorevole alle tesi dei ricorrenti, il Comune a quel punto chiederà la revoca del cautelare al Tar. L’ordinanza di Melucci è dello scorso febbraio e ha intimato ad Acciaierie d’Italia e a Ilva in amministrazione straordinaria, rispettivamente gestore e proprietario impianti, a dare risposte entro 30 giorni dal provvedimento sindacale, altrimenti nei successivi 30 giorni avrebbero dovuto fermare gli impianti al centro dell’ordinanza. Acciaierie d’Italia e Ilva in amministrazione straordinaria non vi hanno adempiuto. Anzi Acciaierie ha impugnato l’ordinanza al Tar, anzitutto davanti a quello del Lazio, ma quest’ultimo, per competenza territoriale, ha poi trasferito tutto a quello di Lecce. Quest’ultimo a luglio ha sospeso l’ordinanza del sindaco di Taranto e rinviato tutto al 26 ottobre per decidere nel merito. Oggi infine la decisione di attendere la Corte di Giustizia Europea, una cui decisione favorevole, per il sindaco Melucci, avrebbe effetti positivi anche per la causa aperta davanti al Tar Lecce.