Necessaria una sintesi a margine dell’assemblea pubblica tenuta presso il circolo Pd di Lizzano, e alla quale hanno preso parte, tra gli altri anche il Consigliere regionale Michele Mazzarano, il Consigliere del Presidente della Regione Mino Borraccino e la segretaria provinciale del Pd di Taranto, Anna Filippetti.
Il tema, che ha richiesto un attento approfondimento e che ancora sarà oggetto di confronto per il partito, è il progetto del parco eolico che interesserà il versante orientale della provincia ionica.
Antonio Lecce, segretario circolo Pd Lizzano: “Innanzitutto esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per come si è svolta la discussione, per la qualità degli interventi e la competenza di coloro che vi hanno preso parte. Le posizioni emerse, pur nella loro diversità, partono da uno stesso punto: l’interesse per il territorio e la ferma volontà di partecipare al confronto in merito a queste installazioni.
Lo scenario nel quale ci muoviamo è quello che vede l’Europa e l’Italia costrette ad un’accelerata rispetto all’utilizzo delle fonti rinnovabili e più in generale al raggiungimento degli obiettivi della SEN, non più rinviabili visto l’allarme lanciato dagli scienziati rispetto allo stato di salute del pianeta. A rendere ancora più preoccupante la situazione la necessità di rendersi autonomi e indipendenti rispetto all’energia, in quanto la guerra in Ucraina unita all’instabilità politica dei Paesi fornitori delle materie prime, mettono in grossa difficoltà il sistema, riversando inevitabili e negativi riflessi sulle nostre famiglie e sui nostri imprenditori per l’oscillazione dei prezzi dell’energia.
La transizione ecologica, quindi, è materia che interessa tutta la nazione e sulla quale è indispensabile fare una riflessione al di là della propaganda e delle inutili strumentalizzazioni.
In tutto ciò, è di vitale importanza che la politica gestisca questo processo, evitando che sui territori cadano progetti a pioggia, che non tengono conto delle peculiarità, delle vocazioni e del paesaggio.
Su questo fronte è bene ricordare che la legge che regolamenta la realizzazione di questi impianti è la 387 del 2003, recentemente modificata dall’attuale Governo, e che la VIA (Valutazione Impatto Ambientale) è di competenza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. La Regione ed i Comuni, in questo procedimento, possono esprimere un parere politico che si carica di significato solo se sostenuto da un dato tecnico rilevante tale da pregiudicare lo sviluppo positivo della vicenda.
Il Governo di fatto, in nome dell’interesse nazionale, ha escluso la possibilità per i Comuni interessati dai progetti, di esprimere un parere politico vincolante.
I partecipanti al confronto di ieri, quindi, si sono ritrovati sulla necessità di rivendicare nei confronti del Governo il diritto di avere voce in capitolo e quindi influire rispetto alla definizione dei luoghi che ospiteranno questi impianti, che non possono compromettere le risorse paesaggistiche e naturalistiche dei siti, prevedendo compensazioni.
Tutta la rete del Partito Democratico adesso è impegnata anche su questo tema: i segretari di circolo intervenuti all’iniziativa stanno già portando il tema nei loro comuni, interessando la cittadinanza attraverso i Consiglieri comunali.
La Segreteria Provinciale, attraverso la segretaria Anna Filippetti, coinvolgerà tutti i circoli della provincia per portare avanti questa discussione e passare ad una fase operativa.
Il Consigliere del Presidente Mino Borraccino ha anticipato che è al lavoro per produrre delle osservazioni tecniche da inviare al Ministero competente.
Il Consigliere regionale Michele Mazzarano ha già interloquito con l’Assessore regionale all’ambiente, e si sta attivando per una audizione regionale che coinvolga gli amministratori locali e le associazioni.
L’onorevole Ubaldo Pagano presenterà una interrogazione rivolta al Governo.
Su questi temi fare rete è indispensabile e ci permette di condividere le informazioni.
Al tempo stesso, sentiamo di fare un appello alle amministrazioni di destra delle città interessate, che stanno fondando la loro azione politica incentrandola su una banale contrarietà argomentata da video suggestivi.
Questo modo di fare politica non permetterà di incidere sulla questione e non porta nessun contributo risolutivo alla questione.
Piuttosto sarebbe opportuno che si restituisse alla politica verità e serietà, coinvolgendo le altre amministrazioni e tutti i rappresentanti istituzionali, e chiedendo una interlocuzione con il Governo per rivendicare uno spazio di decisione politica per i territori.
Al tempo stesso, urge continuare con un confronto con i cittadini e con le parti interessate, confronto che punti a creare un consorzio di imprese locali che, a stretto contatto con gli uffici tecnici, riesca a proporre progetti che siano a misura del territorio.
Pubblico e privato insieme possono dar vita alle comunità energetiche auspicate dall’Unione Europea”.