Sulla tragica morte avvenuta presso il porto di Taranto nella giornata di martedì 25 luglio interviene il segretario regionale della categoria dei Somministrati UIL TEMP, Antonio Stasi.
«La sicurezza nei luoghi di lavoro e la tragica morte sul posto di lavoro dell’operatore che era impegnato al Porto di Taranto, Antonio Bellanova, dimostrano quanto ancora c’è da fare per scongiurare che simili episodi tragici possano ancora verificarsi.
Tra rabbia e dolore siamo qui come categoria dei Somministrati a chiedere ancora più tutele e garanzie sui luoghi di lavoro. Purtroppo non è un solo episodio e non è nemmeno il momento di tirar fuori numeri e statistiche che oramai tutti conoscono a memoria. La UIL tutta da tempo, anni, è impegnata in una campagna #ZeroMortiSulLavoro che mira a sensibilizzare aziende a mettere in pratica le cosiddette buone pratiche per innalzare quanto più l’attenzione e la sicurezza che devono tendere al numero zero di incidenti fatali.
Il decesso di Antonio Bellanova è tragico per tanti motivi. Perché non si può morire di lavoro per assicurare il sostentamento economico per se stesso e la propria famiglia. E perché, in virtù di ciò, Antonio, a 31 anni, lascia la moglie e tre figli che da domani dovranno affrontare la vita senza un coniuge, senza un papà. Senza un sostentamento economico».
E conclude il segretario regionale: «Come UIL TEMP attendiamo che la magistratura, che ha acceso un grande riflettore, chiarisca le cause di questa tragica morte ma non aspetteremo che al dramma si aggiunga altro dramma. Forniremo alla famiglia Bellanova tutti gli strumenti necessari per un supporto concreto e costante».