Fecero scalpore le notizie della scorsa primavera di gestori di stabilimenti balneari dell’area romagnola disperati per la difficoltà di reclutamento di bagnini malgrado paghe da 1800 e 2000 euro alo mese. Quì però non è così e il bagnino arrivato ieri in CGIL ci ha raccontaton tutta un’altra storia.
Daniele Simon, della FILCAMS CGIL di Taranto denuncia una storia di sfruttamento e difficoltà diffuse.
La storia è quella di Angelo (nome di fantasia), 24enne e brevetto da bagnino in tasca che in un noto stabilimento della litoranea ionico-salentina della provincia di Taranto, intascava 40 euro al giorno, con un contratto di lavoro part-time, ma una giornata lavorativa reale di quasi 12 ore.
Turni massacranti per bagnini spesso tuttofare e con un turn over pazzesco, perché purtroppo il bisogno e la mancanza assoluta di controlli generare precariato e sfruttamento – spiega Simon.
E partendo dalla storia di Angelo, la FILCAMS anche a Taranto parla di #Turismosottosopra, la campagna che da Nord a Sud sta attraversando l’Italia per incontrare lavoratrici e lavoratori del turismo e parlare con loro di contratto nazionale di lavoro, modalità di assunzione, tutele, diritti.
Quel modello di sviluppo incensato da molti come la panacea di tutti i nostri mali territoriali ha fondamenta fragili e marce – spiega Daniele Simon – perché non è lavoro quello che spacca la schiena e la dignità di un ragazzo di 24 anni. Non è sviluppo, non è benessere, e forse è arrivato anche il momento di coinvolgere eticamente tutti i fruitori-clienti di questi servizi, chiedendo di indignarsi di fronte a storie di sfruttamento che non vengono dall’Africa o dall’India ma dalla nostra vicinissima litoranea.
Fa impressione vedere i selfie con tanto di materassini e cocktail scattati in luoghi dove ci sono ragazzi mortificati così – continua Simon.
Nell’ottica di parlare di Turismo ma responsabile, sostenibile e giusto, il prossimo 17 luglio a partire dalle 10.00 la FILCAMS CGIL di Taranto, sarà insieme al Camper del TurismoSottoSopra davanti allo stabilimento balneare di Lido Gandoli a Leporano.
Speriamo di capovolgere anche la sensibilità dell’opinione pubblica – dice Simon – e rimettere al centro delle politiche di sviluppo di questo importante settore (che rappresenta il 13% del PIL nazionale), il lavoro, la qualità e la dignità dei lavoraratori, e la stessa immagine di un territorio che invece ha grande potenziale e anche imprese virtuose che rischiano di subire la concorrenza sleale dei soliti furbi.