Il dovuto riconoscimento ad un illustre tarantino arriva dalla Milano Taranto, grazie alla passione di alcuni suoi concittadini: nasce la I Coppa Mario De Introna.
Per 11 anni la città di Taranto è stata la capitale italiana del motociclismo. Nel 1937 infatti, grazie al volere di un suo concittadino, Mario De Introna, un’importante competizione motociclistica che si concludeva a Napoli, fu estesa fino al capoluogo ionico: nacque così la Milano Taranto. Nel 1956, in seguito alla interruzione di tutte le competizioni motoristiche su strada aperta, si svolse l’ultima edizione.
Dal 1987 è nata la rievocazione della storica competizione. Negli ultimi anni però, le celebrazioni finali non si svolgevano più a Taranto. La 36° edizione torna invece nella città che storicamente rappresenta la Milano Taranto e sarà l’occasione per ricordare un suo illustre cittadino, assegnando al centauro che proviene dalla località più distante la I Coppa Mario De Introna.
Il trofeo sarà assegnato sabato 8 luglio, sul palco allestito sulla Rotonda del Lungomare, dove saranno accolti gli oltre 150 centauri della Milano Taranto.
Mario De Introna, fu una figura di primo piano del motociclismo tarantino e sin dal 1934, attivo partecipante del Moto Club Taranto. Nello sesso anno partecipò al III Circuito del Gargano e alla II Coppa Città di Bari. Nel ’35, un guasto al suo sidecar BMW 750, gli impedì di partecipare alla VI Rosa d’Inverno. Nello stesso anno divenne presidente del locale Moto Club, successivamente arrivò secondo alla Coppa delle tre province (gara di regolarità). Nel 1936 diventa direttore sportivo del Moto Club, delegato e consigliere FMI, cariche che manterrà per lungo tempo. Nel 1937 fa si che la gara motociclistica che partiva da Milano e terminava a Napoli, fosse prolungata fino alla sua città, nacque così la Milano Taranto. A lui sono dovuti i successi della Coppa del Direttorio P.N.F, nella prima edizione si classificò secondo nella categoria sidecar. Restò presidente anche nel ricostituito Moto Club Taranto nel 1948 e poi eletto membro della commissione Turistica Nazionale della F.M.I. Nel 1950 diventa delegato regionale. Muore negli anni Ottanta ed è sepolto nel cimitero di San Brunone.