Continua senza sosta l’attività sinergica delle Forze di Polizia nel contrasto di ogni forma d’illegalità in ambito portuale e demaniale marittimo, con particolare attenzione ai fenomeni di sfruttamento abusivo degli specchi acquei ai fini del prelievo e della produzione illeciti di risorse ittiche.
Nella giornata del 20 giugno 2023, la Guardia costiera di Taranto, unitamente al personale del Commissariato di Polizia “Borgo” ed in collaborazione con l’ASL Taranto, ha smantellato una serie di impianti abusivi di allevamento di mitili (cozze) posizionati illegalmente tra le banchine adibite all’ormeggio dei pescherecci in Via Garibaldi, nel 1° Seno del Mar Piccolo.
Tali impianti, oltre ad essere sprovvisti di qualsivoglia titolo autorizzativo demaniale marittimo e ambientale, costituiscono un grave pericolo per la salute pubblica poiché situati all’interno di specchi acquei – appunto quelli del mar Piccolo di Taranto – nell’ambito dei quali, per motivi sanitari, l’allevamento dei mitili è tassativamente vietato dall’Ordinanza della Regione Puglia n. 532 del 2018 successivamente alla data del 1° marzo di ogni anno, come pure vietata è la commercializzazione del prodotto in questione, a forte rischio di contaminazione da parte di pericolose sostanze inquinanti.
Preceduta da un’intensa e mirata attività d’intelligence investigativa, condotta attraverso il costante monitoraggio dell’intera filiera di produzione e commercializzazione, l’operazione ha preso avvio durante la prima mattinata di ieri grazie all’intervento del 1° Nucleo Subacquei Guardia costiera di San Benedetto del Tronto, i cui operatori si sono immersi nello specchio acqueo in parola per tranciare i filari di cozze e consentirne il successivo recupero e il conseguente sequestro.
Contestualmente, i veterinari dell’ASL Taranto hanno effettuato il campionamento dei mitili recuperati per verificarne, ai fini sanitari, il tasso di contaminazione.
Nel complesso, il prodotto ittico sequestrato ammonta a oltre tre tonnellate pronto ad essere immesso nel circuito di commercializzazione cittadino in assenza di alcun controllo igienico/sanitario e, quindi, potenzialmente nociva per la salute del consumatore, cui vanno ad aggiungersi centinaia di metri cordame di supporto, numerosi galleggianti e sistemi di segnalamento abusivi,
L’intera partita di prodotto ittico sequestrato di valore commerciale pari a centinaia di migliaia di euro, è stato destinata alla distruzione previo incenerimento presso apposito impianto
Le attrezzature rimosse sono state affidate alla ditta municipalizzata Kyma per il relativo smaltimento.
Nel corso della stessa operazione, protrattasi fino al primo pomeriggio sono, stati, altresì, rinvenuti e sequestrati, per poi essere rigettati in mare, perché ancora vivi, cinque sacchi contenenti circa cento chilogrammi di oloturie la cui pesca illecita causa gravi ed irreparabili danni per l’ambiente, diminuendo la biodiversità ed alterando gli equilibri ecologici.
Le attività congiuntamente condotte tra Polizia di Stato e Guardia Costiera costituiscono una forte risposta al crimine operante lungo la filiera agro-alimentare, ponendosi come elemento deterrente all’amplificarsi di quel mercato parallelo in nero dedito alla commercializzazione abusiva di prodotti ittici di vario genere, pratica quest’ultima che, oltre a costituire potenziale pregiudizio per la salute pubblica, incide fortemente anche sul delicato equilibrio eco-sistemico del litorale costiero tarantino e sullo sviluppo di un settore costituente uno degli assi portanti dell’economia dei territori stante la presenza di numerose imprese dedite alla mitilicultura.
In tal senso costante sarà il monitoraggio e controllo di filiera lungo l’intero territorio al fine di garantire, senza soluzione di continuità, la costante presenza degli organi di controllo a tutela del consumatore finale e di quanti giornalmente operano in tale settore nel rispetto delle leggi e normative vigenti.