I riti della Settimana Santa a Pulsano fanno ormai parte della storia propria di questa cittadina meravigliosa a due passi dal cristallino mar jonio e porta del Salento.
Sono ormai quasi giunti alla 340^ edizione documentata di questo antichissimo e affascinante rito religioso che nel tempo è mutato nell’estetica ma non nella sostanza.
Nel 1834, infatti, le antiche statue in legno vennero sostituite perché deteriorate dal tempo e dal cattivo stato di conservazione. Le prime quattro statue in legno che possiamo ammirare oggi sono opera dello scultore Giuseppe Greco di Ostuni, realizzate in legno policromo, con occhi in cristallo e della grandezza del soggetto di 1,60 cm.
Alcuni particolari inerenti questa tradizione atavica ma sempre attuale sono riscontrabili tra i documenti storici conservati nell’archivio della Venerabile Arciconfraternita del Purgatorio/Carmine.
Tra essi, oltre ai costi, figurano la vendita delle vecchie statue ad una confraternita di Leporano e alcune offerte ricevute. Inoltre, vengono testimoniate alcune curiose regalie fatte ai frati riformati di Ostuni che si sono offerti ad ospitare il laboratorio temporaneo di Greco per più di un anno, nel 1836, in cambio di gallucci, rosolio, olio, vino.
Le opere di Greco che sfilano in processione ancora oggi sono: Cristo che prega nell’orto degli Ulivi, cristo flagellato alla Colonna, Gesù presentato da Pilato pronunciando la famosa citazione “ecce homo” e il Cristo che cade sotto il peso della croce.
La processione dei Misteri è composta, oltre alle prime quattro statue, dal il Cristo Crocifisso, unica opera ad essere in cartapesta. È paradossale che il cristo Crocifisso, l’unica statua degna di nota in un verbale di una visita pastorale di Mons Arcivescovo del 1685 alla chiesa parrocchiale di Pulsano, risulta essere oggi l’unica in cartapesta del corteo, e per giunta l’unica opera del 1900. Singolare è anche la presenza di una leggenda, la quale narra la comparsa di un grande crocifisso in legno nella cappella rurale omonima, la notte di venerdì santo ad un soldato della prima guerra mondiale.
A seguire il crocifisso, durante il mesto corteo, troviamo la Sacra Sindone e un’altra opera importante: il Gesù morto di Giuseppe Pagano, allievo di Giuseppe Sanmartino, opera ottenuta scolpendo un unico blocco di legno nel 1799. Il Pagano si trovava a Taranto per aiutare il Maestro Sanmartino in alcuni lavori del cappellone di San Cataldo della Cattedrale di Taranto.
Chiude il corteo la vergine Addolorata, anche questa in legno e risalente probabilmente alla fine del ‘600 ma di ignoto autore.
La processione dei misteri di Pulsano, oltre che essere tra le più vetuste della provincia, conserva quel clima di genuinità e coinvolgimento del popolo, difficile da ritrovare in altri luoghi. Peraltro, bisogna essere forti e preparati per seguire il rito lungo ben 14 ore. La stanchezza accumulata, però, sarà compensata dall’emozione di vedere concludersi il tutto con i tre tocchi di bordone del troccolante.
“Noi della pro loco crediamo fortemente nella promozione di queste tradizioni, tanto da aver scelto proprio i riti della settimana santa da promuovere alla Bit di Milano, riscuotendo un inaspettato successo, magari in futuro raccoglieremo i frutti di questo impegno avendo centrato l’obiettivo di aumentare la forchetta dei flussi turistici anche in periodi che non sono coinvolti dal turismo balneare“, ha dichiarato il presidente della Pro Loco Filippo Stellato.