Due anni fa la prima intuizione, ora un progetto ambizioso e complesso che a breve andrà a gara, segnando di fatto l’avvio di un iter che si concluderà nel 2026: parliamo del dissalatore a uso potabile che la società Acquedotto Pugliese realizzerà da qui a tre anni poco distante da Taranto, utilizzando le acque del fiume Tara.
Ne hanno parlato nella storica sede di Aqp il Presidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma ed il Presidente di Acquedotto Pugliese Domenico Laforgia, in occasione di una visita istituzionale nel corso della quale il vertice degli industriali tarantini, accompagnato dal direttore Mario Mantovani, ha visitato uno dei Palazzi più pregevoli e ricchi di fascino – all’interno anche un museo dell’Aqp – che la storia ancora ci consegna.
In un momento storico in cui centrale è la crisi climatica e l’acqua diventa inevitabile protagonista nel dibattito economico e politico, e a pochi giorni dalla conclusione della conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua a New York, (in cui Aqp era presente come unico acquedotto italiano), la realizzazione di un progetto di così grande impatto per il territorio jonico e pugliese non può che costituire motivo di soddisfazione e di orgoglio.
L’impianto prevede un investimento di circa 100 milioni di euro, beneficerà dei fondi Pnrr e avrà una potenzialità di 55.400 mq al giorno, costituendo di fatto una fonte autonoma di approvvigionamento che andrà a ridurre il prelievo dell’acqua dai pozzi, migliorando lo stato delle falde. Il progetto, che risponde a criteri di sostenibilità e risparmio energetico, andrà a gara nei prossimi giorni.
“Abbiamo chiesto al professor Laforgia – commenta il Presidente Toma – di conoscere più da vicino la complessità e la straordinaria importanza dell’impianto di dissalazione – peraltro il più grande d’Italia – in un prossimo incontro da tenere nella sede di Confindustria Taranto, alla presenza delle nostre aziende. Contiamo particolarmente su tale opportunità e ringraziamo fin d’ora il Presidente Laforgia per la grande disponibilità con cui ha accolto la nostra richiesta”.