«In pochissimi giorni la polizia di Stato ha risolto un caso efferato di omicidio a Manduria: professionalità, tempestività e capacità investigative, sono questi gli ingredienti giusti per contrastare la criminalità organizzata che è radicata da anni anche nel nostro martoriato territorio».
Così in una nota, Antonio Digregorio, massimo esponente del Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia) di Taranto.
«È assolutamente necessario tenere alta la guardia soprattutto in un territorio come il nostro in cui è presente la Sacra Corona Unita. Siamo fieri dell’instancabile lavoro che ogni giorno svolgono gli uomini e le donne in divisa che operano nell’area Jonica. Nel caso di Manduria, risolto in così poco tempo, non possiamo che essere grati per il lavoro degli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Taranto diretti dal dottor Romano e guidati dal Questore di Taranto Massimo Gambino. Un plauso anche al personale del Commissariato di Manduria diretti dal dottor Maurizio Greco oltre che al Reparto Anticrimine e alla Polizia Scientifica che è uno dei “fiori all’occhiello” della Polizia di Stato. Non dimentichiamo che in Italia, tantissimi casi compresa la cattura di noti, pericolosi e sanguinari latitanti, vengono risolti a seguito del supporto tecnico di questa avanguardistica articolazione che trova il suo apice a Roma nella Direzione Centrale Anticrimine. Ma non dimentichiamo anche – dice Digregorio – che per ottenere i risultati è assolutamente necessario produrre atti, decreti, leggi che tutelino il lavoro degli uomini in uniforme. Abbiamo bisogno di atti urgenti e non più procrastinabili da parte del decisore politico e di utili appostamenti economici tali da produrre effetti positivi nell’ambito della risorsa umana, alla luce della catastrofica perdita di 40.000 operatori di Polizia di ogni ordine e grado che di qui al 2030 andranno in pensione. Le Divisioni interne Anticrimine e P.A.S. della Questura, sono in estrema sofferenza e hanno arretrati pazzeschi. La considerazione che Taranto deve poter avere in termini di mantenimento dei livelli di sicurezza – conclude Digregorio – deve essere massima».