”Salvini chiedeva i pieni poteri, la Meloni li esercita. Sull’ennesimo decreto per l’ex Ilva il Governo sbarra le porte a qualsiasi modifica, umiliando persino la sua maggioranza, costretta a bocciare i suoi stessi emendamenti. Un comportamento inaudito e scandaloso, che ancora una volta dimostra il totale cinismo della destra e l’assoluta insofferenza per le legittime rimostranze dei tarantini. I diritti a Taranto vengono ancora una volta calpestati, gli enti locali ignorati, i sindacati zittiti, le imprese dell’indotto lasciate morire”. Lo afferma il deputato del Partito democratico Ubaldo Pagano, capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“Tutto questo è inaccettabile”, aggiunge. “Siamo davanti a un atto d’imperio degno delle peggiori dittature, dove il Parlamento è considerato solo un’inutile scocciatura di forma. E chiarissimo – prosegue Pagano – che l’unica strategia di Meloni e Urso è accontentare i desiderata di Arcelor Mittal perché Taranto per loro non è una comunità di persone, ma soltanto una fabbrica di acciaio e chissenefrega dei tanti effetti collaterali”
Bombardieri (Uil): “Governo acceleri decisioni su stabilimento”
“Abbiamo chiesto al governo di decidere e di accelerare la decisione di prendere in mano lo stabilimento.
Mi pare ci sia una scelta da parte dell’azienda e di chi la gestisce di mettere in crisi, ancora di più, quello stabilimento”. Lo ha detto da Bari il segretario nazionale della Uil Pierpaolo Bombardieri, a margine dell’assemblea generale del sindacato parlando con i giornalisti dell’ex Ilva di Taranto.
“Noi invece – ha continuato – pensiamo che la produzione dell’acciaio sia un asset strategico di questo Paese e siccome il governo ha deciso di metterci le mani, chiediamo al governo di farlo nel più breve tempo possibile”