Ieri sera nella sede di Casartigiani Taranto si è riunito il direttivo della categoria Vending (distributori automatici) per confrontarsi sul documento strategico del commercio. L’atto dovrebbe essere approvato lunedì 30 gennaio in Consiglio comunale. Il documento ha destato non poche preoccupazioni tra i rappresentati della categoria, perché alcuni punti sono poco chiari e sembrerebbero limitarne le attività. «È impensabile – ha detto il segretario provinciale di Casartigiani Stefano Castronuovo – credere di poter avvantaggiare delle categorie a discapito di altre. Il rischio concreto è di non rispettare i principi di impresa e uguaglianza dettati dal nostro ordinamento giuridico».
I rappresentanti, il coordinatore provinciale Fabrizio Camera e il suo vice Pierpaolo Carabotto, temono che le restrizioni abbiano natura gerarchica, perché ad alcune categorie verrebbe attribuita una maggiore importanza. «I problemi di sicurezza – afferma Camera – non si risolvono, a esempio, vietando la distribuzione di bevande in vetro e lattina dalle 22 alle 6, fascia oraria in cui i bar del borgo sono chiusi. Così si lede un servizio da offrire ai cittadini e non la sicurezza. Peraltro, questa concorrenza non crea concorrenza sleale, perché le esigenze dei consumatori dei distributori automatici sono differenti da quelle degli abituali avventori dei bar. Forse, non è ancora chiaro che noi siamo a tutti gli effetti delle piccole imprese, che producono reddito. Chiediamo pertanto di essere maggiormente tutelati e supportati».
«Questa lettura che dà l’amministrazione comunale – asserisce il vicecoordinatore – è purtroppo datata. Si ricordi la nostra l’esclusione dalla Tari e il contributo ristoro inferiore rispetto agli altri settori. Ciò che grave è che questo atteggiamento continua a un forte sapore discriminatorio. Ci auguriamo che il consiglio comunale rigetti questo piano e che venga rivisto».
Sotto la lente di ingrandimento dei delegati di Casartigiani sono terminate diverse tematiche. Innanzitutto, le disposizioni che regolamentano l’apertura di nuove attività commerciali. ma più concretamente la validità delle norme stesse che il consiglio vorrebbe approvare. E questo perché «le attività artigianali, iscritte all’albo dell’artigianato – puntualizzano i delegati – non possono subire limitazioni dal Piano del commercio, in quanto l’artigianato è normato da leggi speciali». In secondo luogo, sono vietati l’apertura e il trasferimento di sede, di attività di vendita degli H24. Casartigiani spiega che «in tutti i Piani approvati nella Regione Puglia nessuno di questi vieta l’apertura di nuovi h24. Potrebbe essere una scelta del Comune, di cui onestamente non comprendiamo le motivazioni. Sembrerebbe una vera e propria limitazione della libertà imprenditoriale». Inoltre, è in discussione una norma assurda, secondo la quale per accedere agli H24 sarebbe necessario superare dei tornelli. «È evidente – puntualizzano i delegati – che si tratti di un’idea scellerata e che comporterebbe negli aggravi nei costi di gestione. Inoltre, ricordiamo che come costituzionalmente previsto, la sicurezza delle imprese e della cittadinanza è a carico degli organi preposti e non delle aziende».