L’ex Ilva non è una questione di destra o di sinistra, non si fa politica sulla pelle delle persone. Non si può più sbagliare e non c’è tempo da perdere. Su questa base c’è oggi una grande consapevolezza da parte degli Enti locali, del mondo del lavoro e del sistema di imprese, al netto di residuali strumentalizzazioni.
Solo lo Stato può garantire gli investimenti, le misure normative e la traiettoria tecnologica utili a consentire finalmente una produzione all’avanguardia, sottoposta a concrete tutele ambientali e sanitarie, poiché tutti i rotoli di acciaio dell’ex Ilva non valgono il futuro di un solo bambino della terra ionica.
È con questi convincimenti che noi sindaci della Provincia di Taranto abbiamo manifestato a Roma insieme alle parti sociali.
Ci prepariamo all’incontro del prossimo 19 gennaio presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, per chiedere al Governo che si acceleri sul controllo pubblico dello stabilimento siderurgico, si volti presto pagina dalla disastrosa gestione ArcelorMittal, non si tergiversi su anacronistici scudi penali e si ancorino le erogazioni concordate dal Ministro Adolfo Urso all’avvio di un tavolo interistituzionale con la comunità locale, che affronti una volta per tutte la questione del piano industriale ed occupazionale, al pari di tutte le argomentazioni relative all’ambiente, alla salute e alle sorti dell’area ionica.
È del tutto evidente che non ci sarà acciaio a Taranto senza un piano nazionale, senza l’adeguata valutazione del danno sanitario, senza una radicale conversione tecnologica che stia iscritta negli orientamenti europei verso la decarbonizzazione. E la comunità ionica, che conosce perfettamente tutte le implicazioni del dossier, resisterà ad ogni ulteriore approssimazione o procrastinazione sulle soluzioni necessarie per l’ex Ilva. Le risorse ci sono e bisogna avere la forza e il coraggio di individuare il metodo, le priorità e le risposte per tutti gli attori coinvolti.
Per questo, nella confusione che la vicenda sta attraversando, proveremo a dare un contributo proattivo al Governo e proporremo noi la nostra idea di accordo di programma sull’ex Ilva, muovendo dagli studi già prodotti dalla Regione Puglia.
I cittadini e i lavoratori meritano chiarezza e risolutezza.