Una lettera indirizzata al governo Meloni per chiedere di rispettare e far rispettare “gli impegni presi nel 2020 da Invitalia”. Sono le imprese dell’indotto dell’ex Ilva che ricordano che “l’azienda composta da Stato e privato, è totalmente ambientalizzata grazie agli investimenti fatti negli utimi anni, e ha prodotto, anche con la collaborazione delle aziende del suo indotto, più di 4 milioni di tonnellate nel 2021 registrando un bilancio in utile”.
Le imprese evidenziano “la guerra in Ucraina che ha fatto esplodere i prezzi del gas e le inadempienze dello Stato” che hanno provocato cambiamenti.
“Secondo i piani sottoscritti Invitalia doveva far entrare nelle casse di Acciaierie misure finanziarie speciali per 900 milioni di euro più altri 700 milioni tramite garanzie Sace ma non ci risulta sia arrivato nulla di tutto questo causando la crisi finanziaria di Adi”. Da qui la richiesta di intervento dello Stato “per la nostra città, per i nostri figli perché Taranto è l’Ilva e senza muore”.