È notizia di oggi che Taranto è la città che nel 2021 ha registrato il dato più basso tra i capoluoghi pugliesi per la raccolta differenziata.
Questa notizia è la cartina di tornasole dell’operato del Cda della partecipata Amiu che in questi anni non è stata in grado di garantire ai cittadini un servizio all’altezza.
A questo risultato ha sicuramente contribuito in maniera negativa l’acquisto di cassonetti ingegnerizzati che sono stati installati in città, con una volumetria non sufficiente a garantire lo smaltimento dei rifiuti per il numero dei cittadini e delle attività commerciali che operano in città e con un sistema di apertura con carta elettronica che avrebbe dovuto obbligare gli utenti residenti a conferire i rifiuti solo negli orari previsti.
Oggi questi cassonetti, per i quali tra l’altro si sono dovuti acquistare degli automezzi specifici per il loro svuotamento, fungono come semplici cassonetti meccanici non espletando la funzione per la quale erano stati acquistati.
Altra criticità che ho potuto verificare in prima persona è la pulizia notturna delle strade cittadine, effettuata tramite macchine operatrici che avviene in maniera non idonea.
In particolare, anche se gli operatori dell’Amiu svolgono il servizio nel giorno e nell’orario prestabilito, la pulizia viene effettuata con la presenza delle autovetture sulla sede stradale.
Infatti non è attivo il servizio notturno di rimozione coatta degli autoveicoli nonostante la presenza dei cartelli stradali.
Questa situazione va avanti da mesi e ciò comporta che i cittadini indisciplinati, sapendo della mancata rimozione dei veicoli di proprietà, non lasciano libera la sede stradale.
Ne conviene chiaramente che la pulizia non avviene nel modo migliore e non copre tutta la superficie prevista.
Chiaramente questa responsabilità è da condividere con altre direzioni, responsabili della rimozione delle autovetture.
Dulcis in fundo le notizie di cronaca che hanno purtroppo colpito e leso l’immagine della società partecipata
È risaputo infatti dell’indagine in corso degli organi competenti relativamente al concorso per ispettori.
Bene ha fatto il Cda a sospendere tutte le operazioni in attesa di vederci chiaro ma ciò non libera dalle responsabilità che pesano sul Cda, incapace di garantire la trasparenza e il corretto svolgimento delle prove di esame del concorso, visto che da ciò che si apprende dagli organi di stampa un dirigente ha ammesso le sue responsabilità.
Per le ragioni sopra esposte chiediamo che il Cda, in un sussulto di orgoglio, rassegni le dimissioni o in caso contrario al Sindaco Melucci di sciogliere il Cda.