La sanità è una di quelle questioni sistemiche rilevanti per la qualità della vita delle persone, le fragilità, i diritti e la scienza, per la stessa percezione degli sforzi di rigenerazione e modernizzazione che una comunità come la nostra sta compiendo.In Puglia restano innegabilmente delle asimmetrie tra i vari territori provinciali, forse per la passata distrazione delle classi dirigenti locali nel corso del tempo, o anche per le specifiche criticità di talune città. Ed è proprio il caso di Taranto, almeno finché non registreremo gli effetti positivi dell’attività del nuovo policlinico San Cataldo, della formazione data dal nuovo corso di laurea in medicina, oppure ancora dalle risorse regionali attese per le piante organiche delle professioni sanitarie.Molte criticità non sono tipiche di Taranto, ma di un modello di sanità nazionale che si sta inceppando, di regole professionali che andrebbero radicalmente riviste. E il cielo ci scampi pure dalla cosiddetta autonomia differenziata, che sembra andare di moda tra gli esponenti di governo.È per tutto questo che periodicamente l’Amministrazione comunale si confronta con l’ASL Taranto, i cui dirigenti e il cui personale ringrazio per il lavoro complesso che svolgono ogni giorno, in ogni angolo della nostra provincia, spesso in mezzo a mille strumentalizzazioni, incomprensioni e mortificazioni. Per monitorare i processi, sollecitare misure e sostenere azioni incisive, come è avvenuto durante la pandemia, sempre dando voce alle istanze di cittadini ed operatori.Proprio in relazione alla clinicizzazione degli studenti di medicina, alle risorse per il San Cataldo e a certi vincoli assegnati a Taranto qualcosa ancora non torna e bisogna lavorare sodo, tutti insieme, per raggiungere gli obiettivi della comunità ionica. Per questo, il Comune e la Provincia di Taranto hanno intenzione di chiedere, rispettivamente per le loro competenze, all’assessore regionale Rocco Palese, al direttore del Dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro e al magnifico rettore dell’Università degli Studi Aldo Moro Stefano Bronzini, un momento di chiarezza e impegno.Come discusso nel corso del nostro ultimo incontro giovedì scorso a Palazzo di Città, al direttore di ASL Taranto Gregorio Colacicco e al presidente della SIS118 Mario Balzanelli, invece, esprimiamo cauta soddisfazione per le ipotesi allo studio per il decongestionamento del pronto soccorso dell’ospedale SS. Annunziata. Un maggiore coinvolgimento delle strutture private, che a Taranto rappresentano una quota assai rilevante delle prestazioni rispetto ad altre province, come un miglior coordinamento della gestione dei codici verdi, di gran lunga i più numerosi e impattanti sul pronto soccorso, nei vari ambiti del territorio provinciale, unitamente ad una più efficace sensibilizzazione dell’utenza, possono contribuire ad alleviare i disagi di tutti nel breve-medio termine.