La legge numero 46 del 28 aprile 2022, ha riconosciuto l’esercizio dell’attività sindacale da parte del personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia a ordinamento militare, riconoscendo di fatto la legittimità dell’era sindacale militare.
Un’approvazione tanto attesa, già sancita dal Consiglio di Stato in precedenza. In quell’occasione fu chiarito la Legge 104/1992, in particolare riferimento all’articolo 33, si applicava anche ai militari, alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco.
Tra le altre cose – come ha spiegato -Vincenzo Piscozzo, segretario generale Usif – se e quando richiesto dal militare, la Pubblica Amministrazione deve accogliere la richiesta di trasferimento del lavoratore motivata da una grave situazione personale, anche se nell’ufficio di destinazione non ci sono posti disponibili. Il rischio del sovrannumero è infatti “un elemento secondario” rispetto all’esigenza del dipendente, per esempio, di assistere il coniuge gravemente malato, o addirittura preservare la propria disabilità.
«Credo che la piena tutela dei cosiddetti diritti soggettivi stabiliti dalla Legge 104/92, dal DPR 738/81 e dalla Legge 68/99, che riguardano quasi 470.000 tra, dipendenti del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, non possano essere messi alla stregua della discrezionalità amministrativa» riferisce a Tarantini Time, Giuseppe Caroli Responsabile Nazionale Gruppo Professionale di Supporto “Vittime del Dovere”, della segreteria provinciale di Taranto del sindacato USIF Guardia di Finanza.
«Essi sono, appunto, tutelati costituzionalmente, in quanto diritti assoluti, essenziali e personalissimi, cc. dd. erga omnes, hanno diritto ad essere tutelati in ogni sede. Proprio per questo – prosegue Caroli – la nostra Organizzazione sindacale, assicurata con la Legge 28 aprile 2022, n. 46, deve farsi necessariamente carico della peculiare materia, cosa che personalmente e unitamente ai competenti uffici dell’Usif facciamo senza riserve. La tutela dei diritti è stata da sempre la mia priorità sia come appartenente al Corpo della Guardia di Finanza sia per l’incarico ricoperto all’interno dell’USIF, quale “Responsabile Nazionale del Gruppo Professionale di Supporto alle Vittime del Dovere”, sempre!»