Domenica 22 maggio è una data importante. Una data da segnare sul calendario dei coraggiosi, perché Taranto si ritroverà in piazza, ancora una volta, a chiedere il rispetto del diritto alla salute.
Il comitato cittadino per l’ambiente e la salute a Taranto ha organizzato a partire dalle ore 17.00, in piazza Garibaldi, una manifestazione apartitica per rivendicare il diritto dei Tarantini alla salute e all’ambiente, per anni calpestato da un succedersi di governi che hanno avuto a cuore il profitto a scapito dei Tarantini e dei loro figli.
La città, i comuni della provincia di Taranto hanno pianto per anni e continuano a piangere i loro cari morti per tumore. Quasi ogni famiglia del tarantino ha in casa un paziente oncologico e conosce il dramma di quel reparto, delle terapie, della sofferenza, la malattia che ti porta via la dignità.
Tanti sono stati i genitori rimasti orfani dei propri figli, e tanti sono stati i passeggini rimasti vuoti.
Per anni il grido dei Tarantini è rimasto inascoltato e in tanti, sotto il ricatto occupazionale, sono stati costretti a scegliere il tozzo di pane intriso di polveri inquinanti; in pochi hanno avuto il coraggio di ribellarsi.
La manifestazione di domenica è l’ennesimo grido di aiuto che arriva da cittadini che non hanno interessi politici, ma che hanno a cuore le sorti della propria città.
Esserci è un dovere morale di tutti. Bisogna riempire la piazza, occorre fare vedere che Taranto ha voglia di riscattarsi e cambiare rotta. Non si può barattare la vita di un bambino, la vita di un uomo, con il posto in fabbrica, con un pezzo di acciaio.
Per anni siamo stati numeri. Numeri su un registro tumori e numeri per politicanti grandi e piccoli che hanno speculato sulle speranze dei Tarantini per poi fare peggio dei predecessori. È ora che la parola passi ai cittadini, a chi davvero vuole vedere risorgere la città dalle sue polveri.
Tarantini Time ci sarà. Io ci sarò. Perché chi fa finta di nulla è complice di un sistema che per anni ci ha svenduti al peggior offerente.
Tutti i comuni della provincia di Taranto dovrebbero partecipare, perché le sorti della provincia dipendono inevitabilmente da quelle della città.
Stop al sacrificio di Taranto. Stop ai carnefici di una città utilizzata per profitto a scapito della salute e della vita. Basta croci bianche sul monte calvario dell’industria. Lo dobbiamo ai tanti bambini che non ci sono più, ai loro genitori, al loro sacrificio.
Domenica tutti in piazza. Adesso serve tirar fuori le palle, perché di balle ne abbiamo ascoltare abbastanza.