Il troccolante ha rotto un silenzio durato per due lunghi anni. Il suono della troccola è tornato per le nostre strade, solcate dai piedi scalzi dei confratelli e dal peso delle croci sulle loro spalle.
La Vergine Addolorata ha potuto accompagnare suo figlio e noi, piccoli fedeli, abbiamo potuto condividere questo momento nella preghiera. Un’altra volta. Finalmente!
Pienone. Non si può definire altrimenti la risposta della popolazione di Montemesola alla tanto attesa processione del Venerdì Santo, organizzata come sempre in maniera impeccabile dalla Confraternita di San Michele Arcangelo.
Una processione che, come ci ha fatto sapere qualche settimana fa uno tra gli organizzatori, il confratello Giovanni Guida, è stata dedicata alle vittime del Covid del nostro paese e ha rivissuto nella Passione e Morte di Cristo, il dolore che ha attanagliato per due lunghissimi anni, l’intera popolazione.
Una partecipazione incredibile che ha superato di gran lunga quella degli scorsi anni e che ha visto anche tantissima gente proveniente da altri paesi.
È stato un momento tanto atteso dopo due anni di stop a causa della pandemia. Questa lunga attesa, questa voglia di ripartire, di tornare alla normalità, di sentire sulla pelle le proprie tradizioni, la fede, il forte senso di appartenenza, hanno regalato un’emozione unica visibile sui volti e negli sguardi di ogni singolo confratello e consorelle, anche di coloro che si sono affacciati ai riti per la prima volta.
Il peso delle statue non è esistito, come se ognuno di loro avesse risollevato le sorti di un tempo che si è ripreso tutto a dispetto di quello cui siamo stati costretti a rinunciare in questi due anni.
È stato un Venerdì Santo di riscatto: la chiusura di un capitolo, proiettati verso una resurrezione che di retorico ha poco, anche per chi la fede non ce l’ha.
Un emozionante percorso che ha chiamato nel silenzio e nella preghiera grandi e piccoli.
Le statue, i fratelli, il troccolante, i piccoli troccolanti e i crociferi. Un corteo composto e silenzioso, che non basterebbero intere pagine per raccontarlo in tutta la sua bellezza.
Infine, un omaggio della nostra redazione al confratello Michele Brancone (nella foto in alto di Daniele Conte).
Michele ha 73 anni e da 40 anni, con amore, fede e passione, guida il corteo con la bandiera nera. Un simbolo, una testimonianza di fede e legame con la Confraternita. A lui dedichiamo la nostra copertina, con questo bellissimo scatto del nostro fotografo.
Alla Confraternita di San Michele Arcangelo invece, le nostre congratulazioni. Con l’augurio e la speranza che possano fare cose sempre più grandi. A loro va anche il nostro grazie. Grazie, perché Montemesola ieri si è ripresa il suo tempo.