San Valentino, tra miti e leggende ci racconta di un Martire divenuto Santo, Valentino appunto, già Vescovo di Terni, il quale regalando dei fiori ad una coppia che stava litigando, li invogliò a riappacificarsi. Ad oggi la festa di San Valentino si è consolidata in una ricorrenza dedicata agli innamorati, in cui scambiarsi doni e frase romantiche. Un giorno in cui esternare in ogni modo l’Amore verso l’altro. Ritengo che, ora come allora, un singolo fiore e/o una singola esternazione di amore ed affetto, non possa bastare per vincere conflitti di coppia o a certificare un sano e soddisfacente rapporto. In una società liquida l’amore romantico è divenuto parimenti liquido, senza vincoli e limiti temporali. In questa forte contraddizione tra Amore Romantico, fatto di appartenenza reciproca ed un amore liquido, basato sul rispetto della propria individualità, giace il più subdolo dei delitti, quello commesso in danno della persona asseritamente amata. Per questo, senza voler minimamente minare alla poeticità di questo 14 febbraio, mi auguro che le Persone possano realmente e reciprocamente sentirsi amate, al sicuro in un abbraccio, fatto di rispetto e di lealtà. Una certa dose di sana “autarchia”, deve portarci a bastare a Noi stessi, cercando nell’altro quel valore aggiunto, che deve integrare e valorizzare la nostra esistenza. Troppi sono gli esempi di amori “tossici”, in cui ancor più spesso le Donne ne divengono vittime. Nonostante la recente introduzione del Codice Rosso a tutela dei reati violenza di genere e dei maltrattamenti in famiglia, continuiamo ad assistere ancora a crimini efferati contro le Donne, quasi sempre maturati in contesti familiari e/o di coppia. Per questo continuo ad impegnarmi affinché la Politica e le Istituzioni non abbassino mai la guardia rispetto a questo nefasto fenomeno. Ed infatti rilevo l’assurdità di un corto circuito normativo per il quale, colui che viene arrestato nell’atto di violare il divieto di avvicinamento contravvenendo all’articolo 387 bis del Codice Penale, viene rimesso immediatamente in libertà, in quanto, il Pubblico Ministero non può richiedere alcuna misura coercitiva.