L’articolo 21 del decreto milleproroghe dirottava i 575 milioni di euro dalle bonifiche ad Acciaierie d’Italia.Gran clamore ha suscitato questo provvedimento, tanto da portare gli esponenti locali dei partiti nazionali, artefici di tale azione, a protestare sotto la prefettura. Con grande entusiasmo è stato accolto l’emendamento del Senatore Turco che riportava quelle disponibilità economiche sulle bonifiche.
Un entusiasmo infondato e fugace dato che, a causa dell’inconcludenza tipica della dirigenza politica nostrana, nelle scorse ore i Parlamentari Torto (M5S) e Bordanali (Lega) hanno proposto di cassare questo emendamento, trovando largo consenso in Commissione. Ancora una volta Taranto viene sacrificata. I nostri rappresentanti in Parlamento, nonostante i mille proclami, non hanno le capacità o la volontà di difendere la loro terra. È evidente che, al di là degli annunci e degli spot elettorali, conta solo la produzione di acciaio a discapito della salute dei tarantini. Tra pochi mesi, gli stessi partiti che oggi condannano la città chiederanno il voto ai tarantini, promettendo i soliti mille progetti che non vedranno mai la luce. Intanto Taranto continua a soffocare, avvolta in una nube di veleno.