Ha fatto discutere di recente la questione delle concessioni sul gioco online. Ma il TAR della Regione Lazio ha prontamente risposto, stabilendo una serie di provvedimenti a seguito dei ricorsi avanzati per l’annullamento del provvedimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che disponeva una interruzione della raccolta da gioco online a partire dal gioco successivo a quello della scadenza delle concessioni. Come spiegano dal portale casinosicuro.it “si è fatto riferimento alla legge di stabilità 2016, secondo cui sarebbe necessaria una proiezione estensiva al 31 dicembre 2022 di tutte le concessioni online attive al momento dell’entrata in vigore”, un provvedimento sacrosanto date le concessioni in scadenza, a cui se ne sono aggiunte altre 50 dopo la gara del 2019: anche queste sono valide fino al 2022.
Il Tar laziale ha stabilito che le concessioni di gioco online cosiddette “comunitarie” in scadenza tra il 2020 e l’inizio del 2021, potranno avere validità fino a fine dicembre del 2022. Un provvedimento implementato dopo aver accolto le testimonianze di 30 operatori del settore, a cui era stata comunicata una scadenza imminente delle concessioni. Per quelle comunitarie, l’Amministrazione ha invece dovuto accogliere l’applicazione della legge di stabilità, invece di considerare l’originaria scadenza della concessione.
La disposizione va verso un aggiustamento temporale, con lo scopo di permettere all’ADM una organizzazione capillare per la selezione di 120 concessioni per la commercializzazione dei giochi a distanza, da portare a termine in tempo utile prima della scadenza delle concessioni. “Un chiaro segno di come il mercato delle concessioni sia sempre più appetibile, anche e soprattutto in Italia, dove cresce il numero di richieste da parte di brand internazionali per operare nel mercato italiano, dinamico e in ascesa” – sottolineano ancora da Casinòsicuro.it, parlando in relazione ai dati del gioco online in Italia: +20,28%, stando al report del Libro Blu 2020.
Obiettivo primario: garantire la continuità delle entrate erariali, senza dimenticare la tutela dei giocatori con tutte le misure adottate in contrasto al gioco illegale. Inoltre ciò non va a discriminare nessun operatore del settore in relazione ad una avvenuta partecipazione alla precedente gara del 2018. Il TAR è stato chiaro: questa legislazione è stata implementata per uniformare il regime di validità dei gruppi di concessione per permettere il completamento delle procedure di affidamento dei predetti titoli, da attivare da parte dell’amministrazione concedente.
Il giudice ha ribadito come la mancata proroga delle concessioni che hanno raggiunto naturale scadenza, senza una procedura competitiva per l’assegnazione delle stesse, andrebbe in realtà ad avere un effetto distorsivo della concorrenza, poiché comporterebbe la riduzione dei concessionari esistenti sul mercato dei giochi pubblici.