Dopo quanto avvenuto nella serata di ieri nel carcere di Taranto, il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, maggior sindacato di categoria, chiede all’Amministrazione penitenziaria a tutti i suoi livelli ed ai responsabili dell’ordine e sicurezza pubblica, cosa deve ancora accadere prima che si corra ai ripari?
Non bastava il focolaio COVID con circa 33 detenuti positivi a rendere la situazione preoccupante, ora riprende vigore la violenza e la prepotenza dei detenuti culminata con l’aggressione ad un poliziotto ed un tentativo di rivolta, fortunatamente contenuta.
I fatti: nella serata di ieri , un detenuto chiedeva uscire dalla stanza poiché doveva telefonare.
Una volta fuori ha aggredito il poliziotto sottraendogli le chiavi, cercando poi di rinchiuderlo in una cella.
Coraggiosamente il poliziotto inerme nonostante fosse stato colpito, è riuscito a divincolarsi nonché a dare l’allarme, mentre il detenuto in questione apriva le altre stanze ove erano ospitati gli altri ristretti che una volta fuori non potendo fare altro(forse volevano fuggire dal carcere?), hanno sfogato la loro rabbia sfasciando tutto quello che si trovava all’interno della sezione detentiva.
Nel frattempo sono arrivati gli altri poliziotti(pochi peraltro) che riuscivano a contenere i detenuti e ripristinare l’ordine , evitando che si compisse una tragedia.
Il poliziotto ferito poi è stato accompagnato presso il pronto soccorso del locale ospedale, dove gli sono stati prognosticati alcuni giorni di guarigione.
Quanto accaduto ieri sera è purtroppo la prova che le denunce che il SAPPE sta facendo da mesi non sono campate in aria, ma testimoniano una situazione veramente delicata pronta ad esplodere in qualsiasi momento.
Purtroppo a queste preoccupazioni del sindacato, l’amministrazione penitenziaria risponde stizzita poiché vorrebbe che certe notizie non venissero fuori, in quanto registrano il fallimento di una politica penitenziaria irresponsabile , superficiale e suicida.
E’ incredibile che detenuti e familiari siano ben a conoscenza delle gravi criticità presenti all’interno del penitenziario e cerchino di sfruttarle a loro favore, mentre le autorità esterne e cittadini devono disconoscerle poiché provocherebbe allarme sociale.
Lo dicano ai cittadini di Foggia che si sono trovati nelle strade, nei loro locali, nei loro automezzi i 72 detenuti evasi dal carcere, mentre per l’amministrazione era tutto sotto controllo.
Da mesi se non anni, il SAPPE denuncia all’amministrazione penitenziaria ed ai mass media le stesse cose che non vengono mai affrontate.
Perché si continua a tenere il carcere di Taranto tra i più super affollati della nazione(quasi 700 detenuti a fonte di 300 posti) mentre non si è pensato minimamente di adeguare l’organico della polizia penitenziaria?
Perché un carcere come quello di Catanzaro che ospita più o meno gli stessi detenuti di Taranto, ha in organico circa 200 poliziotti in più?
Ma è normale che nonostante l’alto numero e livello di pericolosità di detenuti presenti a Taranto, non si sia sostituito il direttore titolare da mesi assente poiché sospeso dal servizio?
E mai possibile che carceri piccole come Turi, Lucera, San Severo, Brindisi abbiano un direttore effettivo e Taranto no?
Il SAPPE prendendo atto del fallimento dell’amministrazione penitenziaria sul carcere di Taranto, ha richiesto nei giorni scorsi un incontro con il Prefetto della provincia per presentare un dossier sulle gravi inefficienze che potrebbero creare seri problemi all’ordine ed alla sicurezza pubblica, poiché se succede qualcosa di drammatico nel carcere, ci va di mezzo il anche il territorio.
Purtroppo a distanza di parecchi giorni nessuna risposta è arrivata nonostante il SAPPE chieda di far presto, poiché a nostro parere è necessario il commissariamento del carcere con la presa in carico del penitenziario da parte di autorità dello Stato esterne all’amministrazione penitenziaria, al fine di riportarlo nell’alveo della legalità nonché corretta gestione, ponendo in essere tutte le misure da tempo richieste ma mai prese in considerazione , come lo sfollamento immediato di 200 detenuti, e l’arrivo di almeno 50 poliziotti penitenziari.
Inoltre il SAPPE chiede che i taser consegnati in dotazione alle forze dell’ordine come mezzo di difesa e deterrenza, vengano consegnati anche ai poliziotti penitenziari che da soli sono costretti a vigilare su diverse decine di detenuti(se non centinaia), indifesi ed in balia di qualsiasi violento o squilibrato!
Infine in considerazione della delicata situazione sanitaria determinata dal COVID, si chiede alla ASL di Taranto di procedere con urgenza all’inoculazione della TERZA DOSE di VACCINO , considerato che il piano di vaccinazione per detenuti e poliziotti è terminato da più di 6 mesi.