“Siamo di fronte all’ennesimo atto di inadeguatezza politica da parte del sindaco Ancona. Un documento così importante come il Piano Urbanistico Generale, a quanto pare pronto per essere portato in Consiglio Comunale entro fine anno, necessitava di un confronto preventivo con la massima assise cittadina, ma prima ancora con il tessuto socio-economico locale, un dibattito vero sul futuro della comunità e sulla costruzione di una strategia di sviluppo pianificata e condivisa da tutti. Proporre e servire alla città un piano già scritto nelle segrete stanze di Palazzo Ducale e poi fingere di condividere il tutto con i cittadini rappresenta un’offesa all’intelligenza di ogni singolo consigliere comunale e di tutte le associazioni di categoria” ha dichiarato il consigliere comunale e regionale Giacomo Conserva.
“Oltre alle questioni di metodo sono emerse numerose criticità nel merito dei contenuti tecnici e urbanistici del piano. Anche qui, purtroppo, il sindaco Ancona ha assunto scelte e decisioni che hanno generato forte dissenso e preoccupazione. Nello specifico il caso del nuovo insediamento industriale previsto nella contrada Gorgofreddo dove a pochi metri si trova la Masseria Galeone, sede dell’allevamento dei cavalli murgesi dei Reparto Carabinieri Biodiversità. Una proposta che ha trovato il disco rosso da parte dei militari dell’Arma oltreché dalle associazioni ambientaliste che hanno chiesto lo stralcio dell’insediamento previsto nella contrada. Per non parlare del disaccordo che hanno manifestato i cittadini di San Paolo in merito alla proposta di cancellazione dell’intero piano particolareggiato portando così i terreni da edificabili a zona agricola, impedendo la realizzazione di investimenti edilizi”.
“Un vero e proprio pasticcio causato dalla fretta di voler approvare il nuovo piano in questo ultimo scorcio di legislatura. Non riusciamo a capire le motivazioni che spingono il primo cittadino Ancona ad approvare in fretta e furia uno strumento che disegnerà il futuro della nostra città ma soprattutto delle nuove generazioni sotto il profilo ambientale, sociale ed economico. Comprendiamo le difficoltà del sindaco a causa della sua maggioranza risicata e a nulla serviranno le chiamate dirette ai singoli consiglieri comunali di opposizione per cercare di convincerli e racimolare qualche voto dai banchi della minoranza. Il Pug non è proprietà privata, pertanto non appartiene né al sindaco, né al dirigente che lo ha redatto, né a una parte risicata della maggioranza. Il Pug è l’anima futura della nostra città, rappresentata democraticamente da tutti i consiglieri comunali, maggioranza e opposizione, i quali, insieme, sono la voce dell’intero tessuto socio-economico cittadino. L’intera comunità, lapalissianamente, boccia il piano. Ritengo, pertanto, paradossale che ogni singolo consigliere comunale, anche di maggioranza, possa condividerlo e approvarlo”.