Nella seduta del Consiglio Comunale di ieri è stata discussa e approvata la modifica del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, con il consenso dei democratici di sinistra che troppo spesso pronunciano la parola “democrazia” ma, nei fatti, la sviliscono e ne annullano ogni effetto.In un chiaro tentativo di zittire la minoranza – di cui loro stessi avrebbero dovuto far parte, considerato che alle elezioni 2017 erano competitors del Sindaco Melucci e dalle notizie diffuse lo saranno anche nelle amministrative della prossima primavera – hanno appoggiato uno degli attentati più vergognosi alla rappresentatività e alla libertà delle minoranze presenti in Consiglio. Una minoranza sempre più risicata, visto l’allargamento e la trasversalità della maggioranza che, senza alcun pudore, va dal PD, ai citiani dell’ex AT6, passando per i democratici di sinistra, vari ed eventuali. Il consigliere Battista ha presentato, con la partecipazione di altri consiglieri di minoranza, sei emendamenti, nell’intento di cassare alcune modifiche fatte sul nuovo regolamento che interviene essenzialmente su tre importanti aspetti del precedente: la conferenza dei capigruppo, i gettoni di presenza e soprattutto le sedute di Question Time, unico strumento diretto di confronto e proposta per l’opposizione.Per ciò che concerne la conferenza dei capigruppo – organo che stabilisce, in accordo con il Presidente, il calendario dei lavori del Consiglio Comunale – se prima la rappresentatività di ogni capogruppo dei gruppi consiliari, sia di maggioranza che di minoranza, era garantita nel rapporto di 1 a 1, oggi il voto di un capogruppo di un gruppo numeroso avrà un peso proporzionale al numero dei consiglieri presenti in quel gruppo. Pertanto un solo capogruppo di un gruppo composto da più consiglieri potrà decidere autonomamente il calendario dei lavori.La modifica sull’erogazione del gettone di presenza prevede invece che, se nella stessa giornata si svolgono Commissioni e Consiglio Comunale, il gettone sarà erogato in misura doppia o tripla, senza comunque superare il numero massimo di gettoni cumulabili, a differenza del precedente regolamento che prevedeva che ne venisse riconosciuto solo uno. Insomma, un piccolo contentino economico a chi ha permesso al Sindaco di proseguire una consiliatura che, senza l’appoggio di varie stampelle nel corso di questi 4 anni e mezzo, sarebbe caduta da molto tempo.Infine, non certo per importanza, si è modificato nella sostanza, non solo nella forma, il punto relativo al Question Time, seduta dedicata alle interrogazioni e alle mozioni della minoranza. In un atto di snobberia politica verso le istanze dei cittadini rappresentati dall’opposizione, d’ora in avanti, Sindaco, Giunta e Dirigenti non saranno obbligati a presiedere queste sedute per rispondere ai temi posti alla loro attenzione ma potranno semplicemente fornire una risposta scritta. Inoltre, se fino ad oggi non era previsto un quorum ma solo la presenza di 11 consiglieri per l’approvazione delle mozioni, il nuovo regolamento lo introduce nella misura di 17 consiglieri affinché sia deliberativo. Diventerà, pertanto, impossibile per l’opposizione raggiungere il numero richiesto dal nuovo regolamento.
Le modifiche apportate ieri saranno già esecutive a partire dal prossimo Consiglio Comunale e costituiscono un bavaglio atto ad ammutolire le minoranze, che cancella la presenza di quella coerente opposizione che non si è prestata ad integrarsi alla maggioranza allargata voluta da Melucci per rimanere a galla.
Abbiamo svolto in questi anni una opposizione propositiva e costruttiva, ci siamo fatti portavoce delle necessità e delle richieste dei cittadini rimasti inascoltati e abbandonati, da oggi questo non ci sarà più permesso. La rivoluzione, però, non si fa sui social, ma in cabina elettorale con la matita. Mandiamoli a casa.