Oramai abbiamo perso il conto delle innumerevoli sostituzioni di assessori e deleghe ad opera del Sindaco Melucci che, in questi quattro anni e mezzo di mandato, ci ha abituati ai rimpasti di giunta, utilizzati come strumento per sostenere ed allargare una maggioranza troppo spesso debole e zoppicante. Ecco perché, a sei mesi dalle elezioni, non ci meraviglia che oggi abbia ufficializzato nuove nomine assessorili, già preannunciate da vari rumors che si rincorrevano in città nelle ultime settimane.Tra i nuovi assessori nominati dal Primo Cittadino, salta all’occhio il nome di Mimmo Ciraci, ex citiano di ferro, eletto nelle fila di Forza Italia alle ultime elezioni.A poco sono serviti i tavoli del centro-sinistra, a quanto pare, se poi in giunta entra chi per anni a Taranto ha rappresentato la destra più becera e populusta, con la benedizione del sommo vate di tutte le Puglie, Michele Emiliano, già alleato del Sindaco di Nardò Pippi Mellone, di cui è nota la vicinanza agli ambienti di Casapound.Pace fatta, quindi, dopo la spaccatura determinata dalla destituzione degli Assessori De Franchi e Di Paola, indicati dal Governatore ad inizio consiliatura.In un colpo solo saltano due Assessori dichiarati “tecnici” dallo stesso Melucci che, a più riprese, ha definito Manzulli ed Occhinegro i “disegnatori della Taranto del futuro”, rimpiazzati per sedare i mal di pancia della maggioranza in vista delle amministrative del prossimo anno.Oltre Ciraci, in giunta entrano Di Todaro e la Suma, rispettivamente rappresentanti del Partito Democratico e del gruppo che fa capo al consigliere comunale e regionale Stellato.Salta anche la poltrona occupata dalla Adamo, anche lei sacrificata per saziare gli appetiti politici dell’area centrista.Scompare la delega allo Sviluppo Economico che rimane nelle mani del Sindaco, suscitando il ragionevole dubbio che possa essere gestita dalle retrovie dall’uscente Manzulli.Infine, ma non certo per importanza, emerge il netto ridimensionamento delle deleghe dell’Assessora Francesca Viggiano, (ex?) fedelissima del Sindaco, controfigura assidua dello stesso Melucci per tutta la prima parte della consiliatura, parafulmine delle insofferenze cittadine, a cui rimane la sola delega ai Lavori Pubblici.Taranto è alla mercé di una classe dirigente che guarda solo alle poltrone e non certo alla programmazione di un futuro diverso per la nostra città, ed è dimostrato da questo ennesimo valzer di assessorati: un vero e proprio mercato delle vacche in cui chi più grida, più ottiene.Sullo sfondo una città che sprofonda sempre più nelle classifiche nazionali di vivibilità, con interi quartieri abbandonati al proprio destino.I tarantini meritano una giunta stabile, capace di programmare e amministrare, libera dalle logiche di partito.Il tempo sta per scadere, è adesso il momento di cambiare.