Ci sono rancori e voglia di vendetta per l’omicidio di un parente, alla base della sparatoria avvenuta in via Oberdan qualche giorno fa e che ha visto l’arresto di due ragazzi.
Restano in carcere Paolo Vuto e Giovanni Carella, i giovani tarantini di 25 e 20 anni, accusati del tentato omicidio del 38enne Angelo Bleve.
I due, che a bordo di un motorino hanno esploso dei colpi di pistola contro il 38enne che transitava in via Oberdan, sono stati fermati dalla Squadra Mobile subito dopo l’agguato.
Il gip del Tribunale di Taranto Giovanni Caroli, che non ha convalidato il fermo di polizia, ha emesso direttamente ordinanza di custodia cautelare in carcere. I due quindi, restano in cella.
Bleve, è stato colpito di striscio e ha riportato ferite non gravi.
Gli uomini della Squadra Mobile hanno individuato i due pregiudicati in breve tempo grazie ad una meticolosa indagine e alla visione delle telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso la scena e la dinamica dei fatti. Nelle immagini si vedono i due coperti dal casco e dalla mascherina. Ad impugnare la pistola il passeggero dello scooter. Quanto emerso dalla visione delle immagini è stato poi confermato dalla stessa vittima agli inquirenti.
A quanto pare Carella e Vuto avevano già in passato minacciato Bleve. Il movente sarebbe una ritorsione per l’omicidio di via Capecelatro, avvenuto lo scorso giugno, in cui il fratello di Angelo Bleve, Antonio, in uno scontro con un rivale uccise per sbaglio il 28enne Alessio Serra, con il quale i due fermati per la sparatoria di via Oberdan sono imparentati.