La sanità a Taranto, tra emergenze, piani infrastrutturali, e carenze croniche è orfana anche di modernità gestionale. La riprova è il caso della vecchia graduatoria per le “funzioni di coordinamento” all’interno delle strutture dell’ASL ionica che malgrado un nuovo ordinamento, introdotto dal vigente Contratto di lavoro, di fatto, tiene fuori dalla competizione per quegli avanzamenti di carriera circa 200 professionisti del settore in possesso dei titoli richiesti.
E’ la denuncia che Lorenzo Caldaralo, segretario generale della FP CGIL, fa attraverso una nota stampa che svela i contenuti di una lettera inviata nei giorni scorsi al direttore generale dell’ASL di Taranto, Stefano Rossi.
La vecchia graduatoria, ormai scarna, cristallizza la condizione dei percorsi di carriera interni a circa 4 anni fa – spiega Caldaralo – e nonostante sia urgente e riconosciuto da tutti il bisogno di una sanità sempre più aggiornata e al passo coi tempi, è proprio la nuova generazione di competenze a rimanere esclusa da questo processo che farebbe bene ai lavoratori ma anche alla stessa utenza.
La FP CGIL non si è mai sottratta al confronto per chiede l’applicazione del nuovo contratto e con esso l’apertura di una nuova stagione di modernità, ma tutto sembra passare indenne dalle scrivanie degli uffici del personale dell’ASL che addirittura proprio a ridosso del Ferragosto mandava agli idonei della vecchia graduatoria la lettera per l’accettazione di posti di coordinamento rimasti vacanti. Tutto senza che ci sia mai stata un’azione di verifica da parte del sindacato – continua il segretario della FP CGIL di Taranto – che continua a non sapere chi serve e dove.
La vecchia graduatoria continua ad essere vecchia, il management ritarda a convocare le parti e a non applicare il contratto e gli uffici del personale perseguono la vecchia strada.
Insomma tutto fermo mentre centinaia di idonei sarebbero pronti a dare il loro contributo.
Chiediamo un’azione di legittimità – dice Lorenzo Caldaralo – e l’applicazione del nuovo ordinamento, affinché anche a Taranto si possano compiere azioni di efficienza e non mero burocratese.