La campagna vaccinale della ASL di Bari non lascia indietro nessuno. Questa mattina sono iniziate le somministrazioni di vaccino anti Sars – Cov – 2 all’interno del Cara, centro di accoglienza per i migranti richiedenti asilo, nell’ambito di un piano di immunizzazione specifico attivato per popolazioni non stanziali, caratterizzate da elevata mobilità e per i cosiddetti gruppi “hard to reach”, ossia difficili da raggiungere.
Ad eseguire le somministrazioni un medico del Dipartimento di prevenzione e tre infermieri del 118 all’interno di un’area allestita ad hub nella struttura di accoglienza di Bari – Palese, con quattro diverse postazioni. A disposizione degli ospiti anche una ambulanza esterna dotata di dispositivi di primo soccorso e defibrillatore in caso di necessità.
Sono complessivamente 400 le persone, sia uomini che donne, con una media di età di 26 anni, ad aver detto sì al vaccino, firmando il consenso informato. Provengono da: Bangladesh, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Gambia, Ghana, Guinea, Iraq, Liberia, Mali, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Sudan e Togo.
Come indicato dalle linee guida del piano strategico regionale e dal Ministero della Salute sono stati utilizzati per lo più vaccini monodose per il vantaggio della singola somministrazione rispetto alla tipologia di target da vaccinare, viste le criticità relative alla logistica e alle tempistiche di una somministrazione di un ciclo vaccinale a due dosi. In casi particolari, legati a patologie del soggetto, è stato somministrato anche il vaccino a mRNA.
Le operazioni vaccinali sono state coordinate dalla direttrice sanitaria della ASL, Silvana Fornelli, insieme ai responsabili sanitari del Cara, nell’ambito di un piano mirato di inclusione dei migranti nella campagna di immunizzazione anti Covid, in sinergia con Comune, Prefettura e associazioni.
“Le vaccinazioni dedicate a questo target di persone rispondono ad una doppia esigenza: coinvolgere tutti, soprattutto coloro che con più difficoltà si avvicinano ai servizi sanitari, favorendo un accesso equo alle vaccinazioni e tutelare la salute degli stessi e della intera collettività – spiega la dottoressa Fornelli – queste persone sono in condizioni di fragilità e vulnerabilità, in quanto maggiormente esposti al rischio di infezione. Siamo soddisfatti della risposta massiccia alla nostra chiamata – prosegue la direttrice sanitaria – tanto che siamo già al lavoro per coinvolgere anche gli ospiti del Centro di permanenza per i rimpatri”.
“Mettere in sicurezza i migranti è una priorità – dichiara il direttore del Dipartimento di prevenzione Domenico Lagravinese – la loro alta esposizione al virus rende necessario mettere in atto interventi mirati su questi gruppi. L’attività vaccinale del Cara si inserisce in un percorso già avviato – continua Lagravinese – per favorire le vaccinazioni dedicate alle fasce di popolazione più deboli, prima con i senza fissa dimora del Comune di Bari e in seguito con i profughi afgani arrivati in Puglia nelle scorse settimane”.
Ai richiedenti asilo non assistiti tramite il servizio sanitario nazionale, la ASL ha assegnato il codice Stp (straniero temporaneamente presente) al posto del codice fiscale. In parallelo sono state avviate azioni per favorire la vaccinazione attraverso attività di informazione e sensibilizzazione con il supporto della mediazione linguistico culturale.