I lavoratori ex Ilva in As, a bordo di quattro pullman, sono partiti questa mattina per raggiungere la sede della Regione sul Lungomare Nazario Sauro a Bari, in occasione della manifestazione annunciata dall’Unione Sindacale di Base di Taranto circa dieci giorni fa.
I manifestanti hanno bloccato il traffico delle auto in segno di protesta e hanno lasciato passare solo gli autobus. Una piccola delegazione ha accompagnato il coordinatore provinciale dell’Usb Franco Rizzo nell’incontro con il presidente della task force regionale, Leo Caroli.
Tra gli argomenti affrontati la proposta dell’Usb mirata a far sì che ai cassintegrati vengano affidati i lavori di pubblica utilità, proposta che la Regione nell’ultimo incontro risalente a tre mesi fa, ha condiviso. In continuità con quello che è stato detto a maggio, Caroli ha confermato l’interesse della Regione ad accogliere questa idea, pur dichiarando la volontà dei commissari straordinari di attendere la presentazione del piano industriale di Acciaierie d’Italia nella speranza, per Usb vana e del tutto campata in aria, che vengano riassorbiti alcuni lavoratori ex Ilva in As. I rappresentanti Usb hanno chiesto invece che le due cose vengano tenute distinte e che subito si acceleri per portare a compimento le idee e le proposte sui Lpu, reinserendo i lavoratori nel mondo del lavoro.
A questo punto Caroli ha garantito una celere convocazione del tavolo per affrontare questo ed altri temi.
Altra esigenza rappresentata quella relativa alla necessità che la Regione intervenga in sede ministeriale per stimolare un provvedimento mirato a prevedere l ‘integrazione salariale non più annuale ma per un triennio, per rivedere la formula del calcolo dell’ integrazione stessa e per introdurre norme che consentano di sbloccare il TFR in passivo e quello attuale sempre per la stessa platea di lavoratori.
Caroli ha assunto quindi l’impegno a sollecitare il Ministero su questo.
Franco Rizzo, coordinatore provinciale Usb Taranto: “Attendiamo fino a venerdì. In assenza di risposte in termini di convocazione del tavolo regionale, saremo pronti a programmare nuovamente azioni di protesta, sempre più incisive. Deve essere chiaro che si sta sottovalutando anche il lato psicologico della questione: vanno date risposte ai lavoratori lasciati nel limbo della cassa integrazione per evitare che un problema lavorativo si rifletta nell’ambito personale e familiare generando effetti gravi e irreversibili”.