“Per settimane l’Associazione Pannella ha chiesto lumi alle autorità preposte che hanno sempre nascosto il focolaio covid all’hotspot di Taranto dal bollettino ufficiale. Per settimane l’Associazione Pannella ha controllato quel bollettino e urlato che non venivano inserite di pari passo le persone positive di cui invece venivamo a sapere dai sindacati di polizia che prestano servizio presso quell’hotspot. E mentre i sindacati lanciavano l’allarme del focolaio non si trovavano nel bollettino ufficiale di Taranto quei positivi nè registrati come fuori regione nè come interni. Atteggiamento in contiguità con tutta la gestione covid caratterizzata per Taranto da una totale mancanza di trasparenza tant’è che ancora oggi dopo due anni di pandemia non viene quotidianamente fornito il numero delle persone testate impedendo di avere la reale conoscenza del contagio. La notizia della morte di un poliziotto che lavorava a Taranto durante quel focolaio è la peggiore che potesse arrivare. A questo punto l’assessore regionale Lopalco, il Sindaco di Taranto e la Asl locale non possono più nascondere quanto accaduto e devono relazionare alla cittadinanza l’entità di quel focolaio e quante persone si sono contagiate, sono state curate, isolate e guarite. Non possono esistere luoghi bui o dimenticati dalla tutela dell’assistenza sanitaria e del rispetto dei diritti umani”.
Lo scrive in una nota l’associazione Marco Pannella.