Circa una settimana fa il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria , rappresentò la preoccupante situazione che si era creata nel carcere di Taranto con l’esplosione di un focolaio covid che aveva registrato almeno 36 detenuti positivi.
In quell’occasione il SAPPE denunciò le responsabilità sia dell’ASL di Taranto che dell’amministrazione penitenziaria che nonostante la pandemia, continuava a riempire il penitenziario di detenuti che arrivavano da ogni dove.
Chiedemmo anche l’intervento della magistratura per verificare eventuali comportamenti irresponsabili, poiché è inaccettabile che per situazioni che creano grande pericolo ed allarme sociale non paghi mai nessuno.
Purtroppo da allora nessun serio provvedimento è stato adottato, nonostante i positivi al covid nella giornata di giovedi 24 siano arrivati a quota 54, (con circa 300 detenuti in quarantena) e con una previsione di ulteriore innalzamento, e comunque più dei 42 casi dell’intera regione Puglia registrati in pari data.
In questa situazione i poliziotti penitenziari che già da sempre devono far fronte a carichi di lavoro massacranti a causa della carenza degli organici, benchè siano allo stremo delle forze sono costretti a turni di lavoro di 12 ore e con la prospettiva di dover rinunciare anche alle ferie estive che, dovevano partire il 30 giugno ma che sono state bloccate.
Non capiscono che presto potremmo assistere a decine se non centinaia di defezioni di poliziotti completamente svuotati sia fisicamente che psicologicamente.
Il SAPPE ritiene che molte persone stiano giocando con il fuoco poiché la tensione all’interno del penitenziario sale sempre di più, ma a tutt’oggi sia i responsabili alla salute della regione che dovranno spiegare il perché sia accaduto ciò, che i vertici dell’amministrazione penitenziaria non sembrano aver capito la delicatezza della situazione.
Eppure il SAPPE in data 23 giugno u.s. ha incontrato a Roma il Dirigente Generale del personale a cui ha riportato la gravità della situazione di Taranto , chiedendo immediati interventi.
Questa mattina invece , sempre il SAPPE ha incontrato a Bari il sottosegretario alla Giustizia On.le SISTO a cui oltrechè riferire della grave situazione sanitaria, organica e di sovraffollamento di detenuti della regione Puglia, ha evidenziato la gravissima situazione presente nel carcere di Taranto che se non verrà presto affrontata con mezzi adeguati, potrebbe creare molti problemi non solo alla sicurezza del carcere , ma anche all’ordine ed alla sicurezza pubblica.
Il SAPPE ritiene che allo stato per evitare situazioni di grande allarme nonchè riportare il tutto in un clima meno pericoloso, bisogna inviare a Taranto almeno 50 poliziotti da reperire con un interpello istantaneo da tutte le carceri della Nazione, nonché sfollare il carcere di Taranto di almeno 200, 250 detenuti che non hanno nulla a che vedere il focolaio, e trasferirli in penitenziari limitrofi della Calabria, Campania ecc.ecc. che non sono certo affollate come il penitenziario del capoluogo Jonico che, conta circa 670 detenuti con 300 posti.
Se ciò non dovesse avvenire con la massima urgenza, non ci saranno scusanti per nessuno, e non ci fermeremo fino a quando i responsabili pagheranno, poiché troppi sono stati gli errori e le disattenzioni commesse che, hanno portato il carcere di Taranto sull’orlo del precipizio