“Taranto non festeggia per la decisione del Consiglio di Stato sull’ex Ilva. Continueremo a batterci per la riconversione economica e sociale, per la diversificazione produttiva, per un accordo di programma che chiuda le fonti inquinanti e bonifichi il territorio creando nuove occasioni di sviluppo. Questa è l’unica transizione ecologica che vogliamo e possiamo accettare”.
Così il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (Pd) commenta la decisione del Consiglio di Stato che ha annullato la sentenza del Tar di Lecce che aveva ritenuto motivata l’ordinanza del Sindaco di Taranto con cui si disponevano interventi volti al contenimento delle emissioni inquinanti fino alla chiusura dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico.
“Va sempre ricordato – aggiunge Di Gregorio – che la genesi della vicenda ex Ilva è di natura ambientale e sanitaria. Anche la risposta al problema esploso nel 2012, ma latente già da molto tempo, sarebbe dovuta essere principalmente sanitaria e ambientale. In tutti questi anni, invece, sono state adottate soluzioni, rivelatesi fallimentari, che hanno considerato prioritariamente le esigenze produttive e industriali”.
“Oggi l’ex Ilva presenta gravissimi problemi strutturali e impiantistici – prosegue il consigliere regionale – è uno stabilimento sovradimensionato in termini di superficie occupata e di forza lavoro, produce debiti, ha fortemente ridotto la presenza dell’indotto locale. In parallelo, recenti studi medico-scientifici testimoniano che l’inquinamento continua a produrre gravi effetti sanitari sulla popolazione, anche su quella più giovane. Il futuro di Taranto va ridisegnato in una dimensione non più dipendente dall’ex Ilva”.